L’Italia del salto ostacoli non ce l’ha fatta a strappare uno dei tre pass olimpici per i Giochi di Parigi 2024 in palio per le nazioni non ancora qualificate ai Campionati Europei di Milano.
Dopo le prime due giornate vissute sulle ali di una più che legittima soddisfazione, con il team azzurro al sesto posto della classifica provvisoria a squadre dietro Svizzera ed Austria e davanti alla Spagna, oggi il quartetto italiano è scivolato in fondo alla classifica.
Delusione palpabile tra il pubblico, ma soprattutto nell’entourage della nazionale, per un obbiettivo che sembrava essere ad un passo da essere centrato.
Ad aprire la difficile giornata azzurra è stato infatti Emanuele Gaudiano, con Crack Balou già in affanno ieri, ed oggi addirittura eliminato.
Alberto Zorzi con Highlight W, ha poi ripetuto le 5 penalità di ieri (un errore agli ostacoli più una per fuori tempo limite).
Di contro, a metà gara Svizzera e Austria hanno mantenuto a loro favore il distacco mentre la Spagna, con i due percorsi netti di Armando Trapote e Tornado VS e Manuel Fernandez Saro, ha ribaltato a suo favore la situazione mettendo sotto pressione i nostri.
Le otto penalità ‘a sorpresa’ (visti i due splendidi percorsi netti di ieri e l’altro ieri) di Emanuele Camilli e Odense Odeveld e le nove di Giampiero Garofalo con Max van Lentz Schrans hanno poi portato il punteggio dell’Italia a 67.26, decima tra le dieci squadre in finale.
Il migliore dei cinque azzurri in gara oggi è stato Francesco Turturiello in gara solo a titolo individuale, che, con grande determinazione, in sella a Made In’t Ruytershof ha portato a termine un percorso macchiato solo da un errore.
In chiave Olimpica, tuttavia, le speranze azzurre non sono ancora del tutto perse, seppur affidate all’ultima chance della finale della FEI Nations Cup di Barcellona per la quale l’Italia è stata ‘ripescata’. Un segno del destino? Forse. Di sicuro un’ultima opportunità– sportivamente parlando – da vita o morte.
Tra un mese esatto, il 1° ottobre, si saprà se l’Italia sarà riuscita a cogliere all’ultimo tuffo una qualifica che manca ormai da troppo tempo, da Atene 2004. Servono però coraggio, grinta – e perché no – anche un po’ di fortuna. Tre elementi che a Milano sono irrimediabilmente mancati.