con le immagini dei cavalli inviate dai lettori del portale.
LUOGO DI ORIGINE:
Italia Massiccio del Monte Catria – zona dorsale centro-appenninica e zone collinari limitrofe (Regione Marche).
ATTITUDINI:
Cavallo da servizio (idoneo per la sella, lavori agricoli e tiro leggero) per la produzione di muli e per la produzione di carne.
POPOLAZIONE:
Cavallo di interesse nazionale.
ALTEZZA AL GARRESE:
Maschi: 145 – 160
Femmine: 140 – 155
MANTELLO:
Sono ammessi baio, morello e sauro; obbligatorio il mantello baio o morello per i maschi.
CARATTERISTICHE:
Mediamente nevrile. E’ un animale sobrio, robusto, rustico, idoneo allo sfruttamento di pascoli in aree marginali.
STANDARD DI RAZZA:
– Testa: leggera, con profilo preferibilmente rettilineo;
– Collo: ben proporzionato al tronco;
– Spalla: mediamente inclinata e muscolosa;
– Garrese: mediamente largo, lungo e rilevato;
– Dorso: largo, ben sviluppato, ben diretto;
– Lombi: ampi, brevi e ben attaccati;
– Groppa: larga, mediamente lunga e ben inclinata;
– Petto: largo, ben disceso e muscoloso;
– Torace: ampio e profondo;
– Arti: asciutti, con stinco e pastorale preferibilmente corti;
– Articolazioni: ampie, spesse e asciutte;
– Andature: mediamente ampie e rilevate;
– Appiombi: regolari;
– Piede: largo e solido
– Circonferenza torace 170 165
– Circonferenza stinco 19 – 22 18 – 22
DIFETTI CHE COMPORTANO L’ESCLUSIONE DAL REGISTRO ANAGRAFICO
– Mantello: diverso da baio o morello; per le femmine è ammesso anche il sauro;
– Balzane: medio e/o alto calzate;
– Testa: Orecchie cadenti, lista o bianco in fronte di dimensione superiore a “piccola stella”;
– Occhi: occhio porcino;
– Taglia: marcatamente diversa dallo standard.
Lo Standard è stato definito da appositi Gruppi di Lavoro; sono stati effettuati i riscontri di campo e sono successivamente intervenute delibere di approvazione da parte della Commissione Tecnica Centrale.
DATI STORICI:
Prende il nome dalla sua area di origine, costituita dal gruppo montuoso omonimo ed altri limitrofi, ricadenti tra le provincie di Pesaro, Ancona e Perugia.
I continui contatti con le genti della maremma grassetana legati sopratutto alle attività dei carbonari, spiegano l’introduzione e l’influenza nella popolazione equina locale di cavalli maremmani.
La sua origine è antica, infatti se ne trovano tracce dopo l’anno 1000 in documenti che citano che questi cavalli erano destinati ad un mercato signorile ed a rifornire le cavallerie delle signorie limitrofe. Attualmente questo cavallo dimostra una grande attitudine al Turismo Equestre.
Negli anni del dopoguerra le mandrie equine si ridussero di molto, ma la popolazione originaria, di derivazione maremmana, resistette nelle zone di montagna adatte al solo pascolo brado dei cavalli.
Dopo un periodo di incroci con diverse linee di sangue, l’Azienda Speciale Consortile del Catria, nel 1974, ha preso in gestione la locale stazione di monta, controllando in particolare l’incrocio con il Franches Montagnes, e dal 1980 ha attivato la registrazione della discendenza allo scopo di salvaguardare e migliorare il gruppo etnico originario.
A. Catalano, F. Martuzzi (1986) “Cavallo del Catria, dal registro anagrafico al libro genealogico”