A cura della Dott.ssa Marta Collina
Dott. Pecchia può parlarci delle sue esperienze pratiche di medico omeopata?
Le mie esperienze sono legate ai casi clinici che tratto nel mio ambulatorio di Roma nelle diverse patologie che riscontro quotidianamente e che curo usando l’omeopatia.
Molto spesso ho di fronte casi che evidenziano grandi insuccessi trattati con la medicina allopatica, mentre usando l’omeopatia la situazione cambia positivamente.
Purtroppo questi casi arrivano nel mio ambulatorio dopo aver provato tante strade inutilmente e l’approdo è dovuto al fatto che il proprietario dell’animale non sa piu’ a che santo rivolgersi.
Diversamente, se il proprietario usa la medicina omeopatica per sé e per i suoi famigliari il discorso cambia decisamente e quindi la patologia dell’animale viene affrontata con l’omeopatia sin dall’inizio.
Nel convegno di RomaCavalli dell’aprile scorso lei ha parlato anche di farmaci psicoattivi. Cosa realmente pensa di questi farmaci?
I farmaci per l’ansia della medicina allopatica agiscono con tempi abbastanza lunghi e a volte non c’è il tempo necessario per attendere in quanto l’azione deve essere immediata.
L’omeopatia viene tacciata per avere meccanismi d’azione troppo lunghi nel tempo, ma non è così.
A volte arrivano nel mio ambulatorio animali sedati o assuefatti ed a volte intossicati da psicofarmaci senza avere risolto il loro problema di fondo. L’ omeopatia mi permette di aiutare gli animali d’affezione in modo più naturale e senza effetti collaterali.
Come affronta i disturbi comportamentali negli animali d’affezione?
In omeopatia si lavora per trovare il giusto rimedio per l’animale in questione. Si cerca di capire il quadro mentale e fisico specifico dell’animale attraverso “l’interrogatorio omeopatico” al proprietario. E’ necessario che il medico veterinario colga sfumature e caratteristiche dell’animale onde poter fare una giusta diagnosi, inoltre è importante osservare l’animale per ottenere altre informazioni. Piu’ materiale informativo possiedo e meglio lavoro. Devo, però, tener conto del proprietario dell’animale che non sempre è affettuoso con il suo cane o il suo gatto. Alcuni proprietari di animali danno loro solo da mangiare e non pensano che il loro “amico” possa avere altri bisogni da soddisfare. Se invece il proprietario è una persona sensibile anche il suo animale avrà maggiore sensibilità; tutte caratteristiche, queste, fondamentali per dare una corretta valutazione al caso clinico che ho in cura.
La medicina allopatica ha un protocollo e quindi lo stesso farmaco va bene per qualsiasi animale. Con l’omeopatia le cose cambiano: ogni animale ha il suo rimedio e l’omeopatia funziona!!
Ci è il proprietario di animali “tipo” che desidera la Medicina non Convenzionale per il suo animale?
E’ una persona con una certa sensibilità e caratterizzato da una buona cultura.
E’ una persona che legge, è attento, si informa e cerca le rispose ai suoi quesiti nei libri e su internet. In genere è anche una persona che usa l’omeopatia per curare se stesso e la sua famiglia.
Paura, gelosia, angoscia, lutto… tutti stati d’animo che l’essere umano conosce molto bene. Anche gli animali vivono le nostre stesse emozioni e con uguale intensità?
Ho avuto un caso clinico interessante: un cane si stava lasciando morire perché suo fratello era deceduto. Avevano vissuto una vita intera insieme e la perdita del fratello-compagno era per lui una situazione insostenibile. Con l’omeopatia si è sbloccato ed ha ripreso a vivere.
Le emozioni degli animali sono aspetti che vengono sottovalutati, ma ogni animale ha le sue emozioni e l’intensità varia da individuo ad individuo. E’ la stessa identica cosa che vediamo negli essere umani. La varietà di emozioni ed intensità è notevole.
Quindi usando l’omeopatia ogni animale ha il suo specifico rimedio.
Ringrazio il Dott. Luca Pecchia – medico veterinario omeopata di Roma – per la Sua cortese disponibilità.
Dott. Marta Collina