Carlo Rusconi è il titolare della Metallurgica Rusconi Domenico, produttrice dei chiodi per cavalli MONDIAL.
Cav: Signor Rusconi, ci racconti come è iniziata la storia della sua società.
R: L’attività venne avviata da mio padre, Rusconi Domenico nel 1923.
La produzione comprendeva viteria e chiodi per le suole delle scarpe (la “semenza”).
Mio padre, vista la richiesta di chiodi per cavalli, studiò delle modifiche ad alcune macchine per adattarle a questo tipo di prodotto. Iniziò così una attività che oggi ha quasi 80 anni, proprio come me.
Cav: Nel titolo abbiamo scritto “tre generazioni”
R: E’ vero, ho continuato la gestione della società dopo mio padre ed oggi mio figlio ed io collaboriamo nella ditta. E non dimentichiamo le signore: mia madre prima e mia moglie poi hanno diviso la loro vita tra casa e ufficio.
Cav: L’attività si svolge oggi nello stesso luogo in cui iniziò?
R: No, la sede si trova sempre in Italia, ad Erba, 50 km. a nord di Milano, ma lo stabilimento di produzione si è trasferito dalla sede storica nel centro del paese ad un edificio moderno inserito nella zona industriale.
Cav: Dunque una logica evoluzione per stare al passo con i tempi.
R: Si, anche se non c’è un articolo industriale che sia tanto legato alla tradizione come il chiodo per cavallo. Infatti tutti i miglioramenti tecnologici e degli impianti sono legati da un filo continuo: l’esperienza fatta in produzione viene riportata nella progettazione e le nuove idee vengono verificate con il lavoro di ogni giorno.
Cav: anche il mondo del cavallo però è cambiato
R: Eccome. Il cavallo prima dell seconda guerra mondiale era il principale mezzo di trasporto e locomozione, oltre ad essere la base del lavoro in agricoltura. Questo vuol dire che venivano utilizzati cavalli di grossa taglia. Anche i chiodi di conseguenza avevano misure grosse.
Poi si è assistito ad una progressiva diminuzione, se non scomparsa, del cavallo da lavoro; all’aumento dei cavalli da sella e anche dei cavalli legati ad attività sportive. Oggi quindi la maggior parte dei chiodi è di piccole dimensioni.
Cav: anche le caratteristiche degli zoccoli sono cambiate?
R: Sicuramente. Io non sono esperto di appoggi o muraglie, però è certo che i piedi dei cavalli oggi sono delicati e i maniscalchi richiedono chiodi sempre più sottili e morbidi per non rovinare gli zoccoli. Il difficile per noi che li produciamo è che i chiodi così fini devono essere resistenti come quelli più grossi.
Cav: esistono chiodi differenti per ogni tipo di cavallo?
R: Si, esistono diversi tipi di chiodi specifici. Le differenze sono legate da una parte al tipo di attività del cavallo e quindi ai diversi tipi di ferratura. Ferri di materiale e spessori diversi richiedono i chiodi adatti per ognuno.
Da un’altra parte il lavoro della mascalcia è molto legato al paese in cui il maniscalco si è formato professionalmente ed in cui lavora. Una ferratura italiana è diversa da una ferratura tedesca, e molto diversa da una americana. I chiodi seguono le differenti esigenze con linee di prodotti specifiche, quindi ci sono chiodi diversi anche in base al paese in cui vengono utilizzati.
Cav: questo vuol dire che la vostra produzione viene venduta anche all’estero.
R: Si, una parte dei nostri chiodi viene esportata, sia in Europa, sia nelle Americhe, sia in Africa.
Così anche i chiodi di stile europeo si affermano in USA e chiodi di stile americano vengono usati qui, ad esempio i chiodi per ferrare i cavalli per monta western.
Cav: ci sarà un’Europa dei maniscalchi?
R: Oggi non ancora, ma certo gli scambi di esperienze tra maniscalchi di diversi paesi sono aumentati enormemente, grazie a viaggi, congressi, fiere specializzate.
E insieme ai maniscalchi viaggiano anche i chiodi.
Cav: Non mi dica che anche lei viaggia per il mondo insieme ai suoi chiodi a quasi 80 anni!
R: No, mio figlio Nico si occupa dei rapporti con i clienti esteri. Io bado che la qualità dei chiodi risponda il meglio possibile alle esigenze dei mercati.
Cav: cosa si aspetta per il prossimo futuro?
R: In cuor mio ho una speranza: che le generazioni di Rusconi legate ai chiodi per i cavalli diventino quattro. I miei due nipotini Carlo e Alessandro sono avvisati!!
Cav: grazie per la piacevole conversazione e buon lavoro.
Eleonora Origgi
Fonte: Redazione il Portale del Cavallo