
I COLORI DI VENEZIA
Stupore e ammirazione dei turisti
applaudono senza batter le mani
gondole impreziosite e con il ferro
sulle punte slanciate verso l’alto
s’incrociano in danze sinuose
senza rumore sol di sciabordio
fra pali colorati per l’attracco
e pochi i marciapiedi naturali,
tanti i gradini per i dislivelli,
calli, callette e le calleselle
Cannaregio, Castello, Dorsoduro,
porte finestre bifore balconi
archi ordinati ripetuti a mille
capolavori di facciate antiche
cui accedi in barca e con i traghetti
col sole e l’ombra che fan da pennello
su ponti ad arco convessi nel cielo
chiudono cerchi quasi perfetti
con le loro ombre concave in basso
formando increspati “o” di stupore,
sola la torre svetta verso il cielo
simbolo di potenza marinara.
Quel che vedi sull’acqua si riflette
da vera tavolozza di colori
inverte sempre l’alto con il basso
mischiando il vero, migliorando il falso.
S’hai la fortuna di veder Burano
colorata, ordinata e pulita
trasmette a tutti di chi là c’è nato
un vivere felice ed inclusivo.
Lampioni luminosi anticheggianti
danno di notte la malinconia
un’aura triste di promessa e attesa
intima, personale sol per pochi
creando un alone di magia
che per tutti è il fenomeno Venezia
il raccontare una fiaba a chi viene
per vedere “qualcosa” unico al mondo.
Viver sull’acqua che sale e poi scende
per una antica scelta di difesa
rende insolita la quotidianità
entrar e uscire dalla casa in barca
scandisce i tempi dell’ordinarietà
per viverla ci vuole fantasia,
speriamo che la Thunberg ed il Mose
ci conservino questa meraviglia.
marco biffani
























































