La giornata di ieri è stata funestata dalla notizia della morte di una donna in seguito all’aggressione da parte di un Pitbull uscito dal cancello di un vicino di casa.
Ce ne parla Diana Lanciotti, giornalista, scrittrice e fondatrice del Fondo Amici di Paco, associazione nazionale per la tutela degli animali, da tempo impegnata anche sul fronte della cultura cinofila come requisito fondamentale per una convivenza serena con i nostri quattrozampe.
È successo ieri in provincia di Pavia: una signora di 86 anni passava davanti alla casa dove vive un Pitbull proprio mentre il padre del padrone del cane arrivava con la macchina. Invece di aspettare che lei si allontanasse, l’uomo ha aperto il cancello parandosi davanti al cane per impedirgli di uscire. Ma il cane è riuscito a svincolarsi ed è saltato addosso alla signora. Lei si è spaventata, è caduta e il Pitbull le si è avventato al collo. Per lei non c’è stato nulla da fare.
Evito sempre di commentare a caldo fatti di questo tipo per non rischiare di lasciarmi trascinare dall’emotività. E nel frattempo mi informo per farmi un’idea più completa sull’accaduto. Stamattina, mentre raccoglievo informazioni sulla tragedia di Pavia, sono incappata in un video (v. link sotto) che riporta l’intervista a caldo (così a caldo che l’intervistato indossa ancora la felpa imbrattata di sangue) all’uomo che ha aperto il cancello e con aria quasi distaccata racconta com’è avvenuto il fatto. Sia lui che il figlio, presente all’intervista ma defilato, affermano che il cane non aveva mai fatto del male a nessuno. E ci mancherebbe…
Stavolta, trasgredendo all’abitudine di non commentare fatti appena accaduti, non posso evitare di chiedermi perché quei due avessero un Pitbull se poi non hanno saputo osservare le indispensabili misure di prudenza.
Non ha mai fatto del male a nessuno, dicono. Certo… e vi sembra una giustificazione? Inutile che gli appassionati di certe razze (e non razze… come è il caso del Pitbull, non riconosciuto dall’ENCI come razza ufficiale) mi raccontino che il loro Rambo e il loro Furia sono in realtà docili cagnolini coccolosi più inoffensivi di un peluche. Sarà vero nel 99% dei casi e delle circostanze, ma come facciamo a mettere la mano sul fuoco che un cane appartenente a razze (o non razze…) selezionate per difendere, combattere, attaccare, si comporti sempre come un tenero agnellino? E quella volta che gli salta la mosca al naso (prima o poi succede a ogni cane, ma mentre se salta a un Barboncino tutt’al più ci scappa un morso e qualche punto di sutura, se salta al cane col morso d’acciao ci scappa purtroppo il morto) cadiamo da Marte. Ma come? Non l’ha mai fatto prima…
Al di là del dolore per una vita spezzata, queste cose mi fanno arrabbiare perché poi ci vanno di mezzo tutti gli altri cani, di qualunque razza e non razza, e tutti a gridare al lupo, al cane cattivo, a invocare misure restrittive, patentini, divieti, obblighi, liste di proscrizione. E quando vai in giro con un cane di una spanna più alta di un Chihuahua tutti ti guardano in cagnesco come se portassi a spasso una tigre al guinzaglio.
L’irresponsabilità di pochi si riversa, anzi si abbatte, ancora una volta su tutti coloro che scelgono, allevano e gestiscono i propri cani secondo prudenza e buon senso, senza mai dimenticare che un cane è un cane, non una bella statuina, e che l’imprevedibilità di certe reazioni deve essere sempre contemplata. Soprattutto quando si ha a che fare con razze (o non razze…) che quando partono all’attacco nessuno le ferma. A meno che non si tratti dell’istruttore cinofilo superpreparato che sa come gestire certi cani.
Ma ci scommetto che nessuno di quei due sprovveduti, che parlano della tragedia come se non li riguardasse, ha la minima preparazione per saper gestire un Pitbull. Forse neppure un Barboncino.
Una tragedia assurda, evitabile, che farà scrivere fiumi di inchiostro e susciterà mille interrogativi, quando basterebbe una domanda, una sola: ma perché quei due avevano un Pitbull?
Succederà ancora, se non capiremo l’importanza di una cultura cinofila che inizi a essere impartita già a scuola, per aiutarci a capire un mondo non ancora sufficientemente conosciuto, quello dei cani e degli animali in genere, nonostante la diffusione sempre più ampia di cani nelle nostre case. Una presenza a cui spesso non si accompagna un adeguato livello di conoscenza ed educazione. Non solo dei cani, ma anche nostra.
Diana Lanciotti
fondatrice Fondo Amici di Paco – Associazione nazionale per la tutela degli animali ODV
https://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2023/10/21/video/donna_uccisa_dal_pitbull_parla_luomo_che_ha_aperto_il_cancello-13800429/