ROMA SI SALVERA’?
C’era una volta (quando ancora c’era)
degna del nome, una Capitale
che aveva strabiliato tutta un’era
e s’era meritata lo Stivale.
Frutto di trenta secoli di gloria
di impero di papato ed altro ancora
concentrato di arte e tanta storia
esempi erano stati, ma non ora.
Per Byron le rovine e i monumenti
superstiti d‘una tragedia immane
gli dettavano dei versi struggenti
che nel diario di Stendhal rimane.
Vederla in questo stato malandata
somma di errori di chi ha amministrato
ora sembra parecchio trascurata
senza che l’abbia proprio meritato.
Racchiusa un tempo da potenti mura
“pe nun turbà er popolo de notte”
(per quello c’era una gran premura)
era < vietato il transito con botte>.
Dei Quiriti l’orgoglio è ormai alla frutta
Roma, storia e cultura vera fonte
Il segnale ora sembra: “indietro tutta.”
non c’è a salvarla più “Orazio ar ponte”!
La voce dell’Urbe il Belli, allora, fu.
Ciò che asseriva in tempi non lontani
ora Gioachino non lo direbbe più,
Cosa? “Noi, grazie a Dio, semo romani”!
Marco Biffani