con le immagini dei cavalli inviate dai lettori del portale.
LUOGO DI ORIGINE:
ITALIA Monti della Tolfa ed entroterra viterbese: comuni di Allumiere e Tolfa (Regione
Lazio).
ATTITUDINI:
Monta da lavoro e soma. Conserva in larga misura le caratteristiche originarie della razza Maremmana tradizionale.
POPOLAZIONE:
Cavallo di interesse nazionale.
ALTEZZA AL GARRESE:
Maschi: 150
Femmine: 147
MANTELLO:
Baio, morello, grigio e sauro;
CARATTERISTICHE:
Temperamento vivace e generoso, cavallo resistente alle avversità e frugale.
STANDARD DI RAZZA:
– Testa: proporzionata, anche con profilo leggermente montanino;
– Collo: ben attaccato, abbastanza corto, a base larga, con criniera folta;
– Spalla: breve e poco inclinata;
– Garrese: muscoloso e poco rilevato;
– Dorso: può presentare una leggera depressione;
– Lombi: ben attaccati, possono essere leggermente depressi;
– Groppa: ben sviluppata, di conformazione regolare, inclinata;
– Petto: non molto ampio, in armonia;
– Torace: poco profondo, in armonia;
– Arti: piuttosto brevi, forti con barbette folte e lunghe;
– Articolazioni: forti e asciutte;
– Andature: energica, elastica ed agile;
– Appiombi: regolari;
– Piede: resistente, di ridotte dimensioni
– Circonferenza torace: maschi 170, femmine 160
– Circonferenza stinco: maschi 20, femmine 19
DIFETTI CHE COMPORTANO L’ESCLUSIONE DAL REGISTRO ANAGRAFICO
– Mantello: diverso da baio, morello, grigio o sauro;
– Balzane: se estese sopra del nodello;
– Taglia: marcatamente diversa dallo standard.
Lo Standard è stato definito da appositi Gruppi di Lavoro; sono stati effettuati i riscontri di campo e sono successivamente intervenute delibere di approvazione da parte della Commissione Tecnica Centrale
DATI STORICI:
L’origine dei nome è dovuta all’omonimo comune di Toffia che si estende all’estremo nord della provincia di Roma. La discendenza è certamente antica, ma sono poco documentate le varie influenze sul tipo genetico: dal culto per i cavalli Berberi della Roma rinascimentale alle probabili importazioni in epoca papalina e durante l’occupazione francese. Anche più recenti apporti di sangue di opposte tendenze, tra il leggero ed il pesante, non hanno disperso questa popolazione così resistente e frugale.
La selezione naturale di un ambiente tra i più ostili e scarno di risorse, come i Monti della Tolfa, nonchè la tradizione locale, hanno consentito la conservazione di questo patrimonio genetico.
G. Morra (1982) “Il Cavallo Maremmano Tolfetano”