Domenica 11 maggio è giunta alla seconda edizione, sconfiggendo il maltempo che l’ha preceduta, l’iniziativa “La Voce del Cavallo”, ideata e organizzata dalla Fondazione Giusi Pesenti Calvi di Alzano Lombardo per ricordare, rinnovandolo, il legame tra l’universo equestre e la prestigiosa memoria della famiglia Pesenti, il territorio, Villa e Parco Montecchio, la stessa comunità cittadina.
In questo parco, infatti, nacque e si sviluppò dapprima un centro per l’allevamento del Cavallo da Sella Italiano, grazie alla grande passione di Carlo Pesenti e del figlio Pierantonio, e in seguito si costituì il Circolo Ippico Bergamasco, il primo del territorio, rimasto attivo sino al 1973.
Si è già detto, in occasione della prima edizione, dell’alto valore simbolico che sta alla base di questa importante iniziativa, ossia la volontà di celebrare un’epoca fondamentale per la storia non solo locale, bensì nazionale: quella fase a cavallo tra Otto e Novecento, che vide l’origine e il rapido sviluppo della straordinaria impresa industriale, scientifica ed economica legata alla produzione di “calci idrauliche e cementi” che divenne celermente un vero colosso, assumendo il nome di Italcementi nel 1927.
Dei fratelli Pesenti, cui si deve tale sviluppo, fu proprio Carlo a maturare un legame profondissimo con il cavallo, sino a riconfigurare la proprietà di Montecchio in un parco all’inglese, pensato e strutturato per l’allevamento e l’allenamento dei cavalli. Ce lo ricorda il fratello, l’ingegner Cesare (personalità di grande rilievo nella cultura tecnica dell’epoca). Nelle sue “Memorie di famiglia”, edito nel 1931, racconta dell’amore di Carlo (scomparso nel 1911) per i cavalli, per il suo preferito trottatore B.B.P., “fornito d’eccezionali doti di velocità e resistenza”, per il suo “Break”, che amava condurre con una “magnifica quadriglia: quattro cavalli di eccelso valore”, e che Carlo guidava “con maestria non inferiore a quella del miglior postiglione svizzero”. Anche suo figlio Pierantonio Pesenti, commendatore e podestà di Nese (oggi località del Comune di Alzano Lombardo, ma sino al 1939 comune autonomo), volle proseguire ed anzi potenziare l’attività del padre. Venne persino incaricato dal governo italiano, tra le due guerre, di selezionare “la razza equina italiana … con risultati assai notevoli” (dal necrologio sulla stampa locale, 1960).
Di questa felice stagione si conservano, presso l’archivio del compianto dott. Giusi Pesenti Calvi, figlio di Pierantonio, numerose testimonianze, anche fotografiche, come pure si conservano in Villa Belvedere, residenza di Giusi, i finimenti di questa quadriglia, trofei e medaglie legate all’attività equestre di inizio Novecento, e sotto il portico di ingresso sono oggi ricoverati, seppure bisognosi di cure, il break di Carlo (proprio lui, quello citato da Cesare …) e altre due carrozze, una da allenamento e una da passeggio, appartenute a Pierantonio. Attacchi già immortalati da Pepi Merisio, nei numerosi scatti dedicati a Montecchio e oggi conservati al Museo delle Storie di Bergamo.
Non poteva, quindi, farsi attendere il secondo Concorso di Eleganza per attacchi di tradizione, organizzato ancora una volta in modo esemplare dal Gruppo Italiano Attacchi. Il bellissimo corteo ha sfilato proprio lungo l’anello dell’antico trottatoio di Montecchio: un percorso agevole e suggestivo per l’ombra fitta dei tigli secolari, che si alterna alle visuali ampie delle aree prative, da cui si aprono scorci verso la collina e i complessi monumentali della Chiesa di San Pietro, del Monastero della Visitazione e del Convento di Santa Maria della Pace. Estremamente accurati gli equipaggi, descritti e commentati dal presidente Emanuela Brumana, impreziositi da presenze originali, come il bellissimo asinello sardo al traino del carro contadino originale, e il regale barbagianni al seguito di una pariglia, che ha destato meraviglia e applausi di grandi e piccini.
La Fondazione, con una commissione composta da membri della famiglia Pesenti, della Fondazione e dell’Amministrazione comunale, ha voluto rendere omaggio al centenario della nascita del dott. Pesenti Calvi (1925-2025) con il premio speciale, “Buone Memorie”, ispirato alla poesia di G. Bertacchi, cui il dott. Pesenti Calvi era particolarmente legato, tanto da volerla ricordare nel suo testamento: “Il carro oltre passò, d’erbe ripieno, e ancor ne odora la silvestre via; sappi far anco tu come quel fieno; lascia buone memorie, anima mia”. Premio assegnato al concorrente con un meraviglioso cavallo Olandese e una carrozza signorile di fine Ottocento.
Oltre agli attacchi di tradizione, in questa seconda edizione hanno contribuito a offrire opportunità di avvicinamento e conoscenza al cavallo i rappresentanti della sezione di attività dedicata ai cavalli quali “maestri di vita”, ideata e coordinata dall’associazione Herzland Presolana.
Proprio attorno al lavoro “a terra” (ossia senza cavalcare l’animale), al rapporto tra persona e cavallo, alla reciproca confidenza, al potere benefico che scaturisce dalla relazione comunicativa con questi animali sono state organizzate: dimostrazioni da parte di equi coach professionisti della disciplina Raidho e laboratori creativi per bambini, con i simpaticissimi ponies Falabella (grazie all’associazione Il Sentiero del Cavallo). E ancora sedute di meditazione profonda, per una piena consapevolezza di sé, a cura dello psicologo Riccardo Asti. Attività che si sono svolte ininterrottamente per tutta la giornata. Un vero spettacolo è stato offerto dai cavalli e dalle fattrici con puledri, in libertà nell’area a loro dedicata nella grande Rotonda centrale del parco: cavalli di razze differenti (Haflinger, Merens, ma anche Percheron, Paint, ecc.) che hanno pascolato, giocato, galoppato, con il desiderio di conoscersi tra loro e di lasciarsi conoscere da noi.
E non basta: i bambini hanno avuto modo di godere delle letture e dei laboratori di Paola e Chiara, della Biblioteca Comunale di Alzano, delle esperienze creative di “Fantastici Cavalli” promosse dall’associazione La Pentola d’Oro (con la creazione di cavalli grandi e piccoli formati con semplici rami, spago e altri materiali semplici), e della originale iniziativa “Dondola Dondola Cavallino”, una proiezione dedicata alla storia del cavallo a dondolo, tra sogno e realtà. Novità della seconda edizione è stata anche la presenza di un giovane e affermato artista alzanese, con un curriculum di grande rispetto: Stefano Alvino, che durante la giornata ha lavorato ad una sua creazione pittorica “pop”, immerso nel parco, solleticando la curiosità e l’ammirazione del pubblico.
Molti, moltissimi i volontari presenti, a testimoniare della gioia di stare insieme e della volontà di creare qualcosa di bello per la comunità, riscoprendo la nostra storia con l’avvicinamento a questo meraviglioso mondo del cavallo.
Vogliamo ricordare e ringraziare, oltre alle associazioni partner già citate, la fondamentale presenza della sezione alzanese della PVC, i volontari di BB Daddy at Work, infaticabili come sempre, la ProLoco Alzano e i giovani coordinati dal Progetto Giovani comunale, la Croce Rossa Italiana, naturalmente l’amministrazione comunale, e la Polizia Locale. Alla riuscita della manifestazione hanno inoltre contribuito Urban Events e la Cooperativa Sociale L’Albero (ed in particolare William Buratti), con il bar il Clubbino.
La nostra riconoscenza, infine, alla Regione Lombardia, che ha patrocinato, con contributo, l’evento, nell’ambito del più ampio programma “Cavalli nel parco, arcieri nel bosco”.
Di Mariangela Carlessi.
Photo credits Studio Nerida e Dunia Bonicchio
1 – Cavalli in libertà nel Parco Montecchio
2 – 3. Vignette disegnate da Cesare Pesenti e tratte dal suo testo “Memorie di Famiglia”
4 – Un folto pubblico assiste alla sfilata
5 – Un incredibile barbagianni in carrozza con Mario Bozzini
6 – Premiano il Presidente il e Vicepresidente della FGPC e rappresentanti dell’Ente locale e del GIA.