RIDING THE BLUE CHARITY DINNER & GALA: RACCOLTI OLTRE 28.000€ A SOSTEGNO DEGLI INTERVENTI ASSISTITI CON IL CAVALLO PER IL TRATTAMENTO DEL DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO NEI BAMBINI

Tanti i volti noti dello spettacolo, della cultura e del mondo equestre si sono uniti questa sera alla Charity Dinner & Gala per celebrare l’inizio della manifestazione scaligera e il progetto Riding The Blue coordinato dal Professor Leonardo Zoccante e promosso da Fieracavalli, destinato a cambiare le sorti terapeutiche di migliaia di bambini affetti da autismo con l’obiettivo di far riconoscere la terapia assistita con gli animali da parte del Sistema Sanitario Nazionale. Sono stati raccolti oltre 28.000 €, l’intero ricavato della campagna di crowdfunding “Riding the Blue – Un cavallo per amico” – voluta da Fieracavalli e EY Foundation che coinvolge diverse realtà, tra cui FISE, Ospedale AOVR e ANGSA come destinatario della raccolta – verrà utilizzato per sostenere il progetto e, in particolare, per i costi delle sedute rivolte a ragazzi del territorio nazionale nelle fasce di età 7-8 anni e 15-16 anni.
La raccolta fondi non si ferma, durante tutti i giorni della manifestazione sarà possibile donare su Rete del Dono, mirando all’obiettivo finale di 30.000€ alla chiusura di domenica.

IL PROGETTO RIDING THE BLUE
Riding the Blue nasce nel 2019 per far fronte a una vera emergenza sanitaria e sociale: si stima infatti che in Italia 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) sia affetto da autismo, un disturbo che necessita di azioni diagnostiche precoci e interventi terapeutici mirati. Proprio in questo contesto si inserisce lo studio coordinato dal neuropsichiatra infantile Leonardo Zoccante che ha dato vita a una ricerca unica nel suo genere, i cui risultati- pubblicati sul Journal of Clinical Medicine – hanno dimostrato quanto il rapporto con il cavallo migliori sensibilmente le capacità adattive e il comportamento motorio dei bambini affetti da ASD, apportando benefici anche a livello emotivo, sensoriale, affettivo, cognitivo e sociale. Da questa ricerca, frutto della collaborazione tra Veronafiere, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona e l’Ulss 9 Scaligera, è nato un protocollo con delle linee guida che definiscono un metodo replicabile in tutti i centri di equitazione su territorio nazionale dove già si pratica l’ippoterapia, affinché venga riconosciuta dal SSN la valenza di questo trattamento complementare.