Il 23 giugno, Essere Animali si è unita ad altre associazioni europee per la tutela degli animali partecipando a un’azione coordinata da L214 in collaborazione con lo street artist francese Invader di fronte al Parlamento UE a Bruxelles.

Uno striscione dell’artista è stato esposto in Place du Luxembourg per denunciare l’allevamento intensivo di animali, mentre le associazioni chiedevano ai parlamentari europei di impegnarsi per una riforma ambiziosa della legislazione UE sul benessere animale.
Il messaggio dell’azione, “Abbiamo bisogno di più spazio!”, richiama l’attenzione sulle alte densità consentite all’interno degli allevamenti intensivi: l’equivalente di un foglio A4 per gli avicoli, o l’assenza di un minimo legale come nel caso dei conigli. Questa mancanza di spazio fisico per i miliardi di animali allevati in Europa rispecchia secondo le associazioni lo scarso spazio concesso agli animali nel dibattito politico.
Oltre allo striscione, una cinquantina di volontari ha esposto un cartello raffigurante un coniglio in gabbia, anche questo realizzato con Invader. Nel frattempo le associazioni hanno invitato gli eurodeputati presenti a prendere posizione a favore di una riforma ambiziosa della legislazione UE firmando un impegno, riuscendo ad ottenere 80 firme da membri provenienti da diversi paesi e gruppi politici.
Parallelamente a questa azione, le associazioni hanno invitato i cittadini a partecipare alla mobilitazione scrivendo direttamente agli eurodeputati tramite il sito web uncagethelaw.eu, per chiedere loro di impegnarsi a tutelare gli animali in Europa. Non solo: la campagna di affissioni realizzata in collaborazione con Invader è stata portata anche nelle strade, in metropolitana (dal 24 al 30 giugno) e in aeroporto (dal 22 al 29 giugno).
Dopo aver promesso un’ambiziosa revisione della legislazione sul benessere degli animali, nel 2023 la Commissione europea ha ceduto alle pressioni delle lobby del settore zootecnico presentando soltanto una proposta sul trasporto degli animali e abbandonando la maggior parte delle riforme previste come la normativa sulle condizioni in allevamento, la macellazione (ad esempio quella, molto importante, per i pesci) e l’etichettatura.
L’attuale legislazione europea sul benessere animale è obsoleta e continua a causare enormi sofferenze agli animali, perché permette ancora:
- L’allevamento in spazi chiusi, che priva la maggior parte degli animali dell’accesso all’aria aperta;
- L’utilizzo di razze a rapido accrescimento e una genetica spinta che causa agli animali enormi sofferenze;
- Mutilazioni dolorose come il taglio della coda e la castrazione dei suinetti vivi, o il taglio del becco per le galline;
- Il confinamento delle scrofe in gabbie di gestazione e parto per metà della loro vita;
- Densità estreme negli allevamenti di polli da carne, che raggiungono oltre 20 capi per m² in Italia.
«Non solo quindi abbiamo ancora condizioni inaccettabili e vere e proprie crudeltà del tutto legali, ma molte specie, come mucche, tacchini, conigli e pesci, non sono nemmeno tutelate da normative minime specie-specifiche. Come dicono chiaramente tutti i sondaggi, questo va contro il volere di 8 cittadini europei su 10, che ritengono che serva fare di più per il benessere degli animali nei propri paesi, compresi i cittadini italiani. Questo dato da solo dovrebbe essere sufficiente a cambiare la situazione. È ora che gli eurodeputati – eletti dai cittadini – si impegnino a proteggere gli animali, a soddisfare le aspettative dei propri elettori e a seguire le raccomandazioni scientifiche europee e internazionali più recenti e validate, come i pareri EFSA», afferma Chiara Caprio, responsabile relazioni istituzionali di Essere Animali.