con le immagini dei cavalli inviate dai lettori del portale.
LUOGO DI ORIGINE:
MONGOLIA
ATTITUDINI:
Questi pony sono molto robusti, frugali e veloci.
In Mongolia è usato come cavallo da lavoro ma può essere usato anche in altre attività comprese le corse.
POPOLAZIONE:
Cavallo di interesse nazionale.
ALTEZZA AL GARRESE:
127-147 cm
MANTELLO:
Prevalentemente morello, isabella e baio
CARATTERISTICHE:
Tranquillo ma energico.
STANDARD DI RAZZA:
Testa pesante, occhi piccoli, orecchi brevi, collo corto e grosso, criniera abbondante, spalle massicce, torace profondo e dorso breve e forte. La coda è attaccata alta con peli grossi alla radice. Gli arti sono forti con ossatura robusta e i piedi solidi e rotondi.
DATI STORICI:
Il suo nome deriva dal generale russo Nikolaj Prževal’skij che fu il primo a descriverlo durante una spedizione nel 1881, guidata da lui, in cui voleva cercare tracce di questo animale di cui si avevano solo poche notizie e per lo più confuse.
In Mongolia il pony allo stato brado subì un forte calo durate il XX secolo, finchè non scomparve del tutto verso gli anni ’70. Dalle successive spedizioni, non riuscirono più a trovare tracce dell’animale.
Una delle principali cause dell’estinzione di questo cavallo allo stato selvatico fu la caccia: veniva infatti ucciso perché all’epoca si pensava che il suo muco, denso e verde dovuto alla clorofilla presente nell’erba, potesse curare una malattia che si era diffusa in quei tempi.
Sette anni dopo, nel 1977, fu creata la “Fondazione per la Preservazione e la Protezione del Cavallo di Przewalski”: il programma prevedeva di limitare gli incroci tra consaguinei – anche se ora si sa che vi sono stati incroci con altre razze di cavalli e pony – e di aumentare il numero di capi. Nel 1992 riuscì a reintrodurre 16 cavalli in Mongolia e successivamente molti altri nel Parco Nazionale Hustai.
Ad oggi il programma di ripopolamento continua, fortunatamente con discreto successo.