con le immagini dei cavalli inviate dai lettori del portale.
LUOGO DI ORIGINE:
Itali Napoli e dintorni (Regione Campania).
ATTITUDINI:
Tiro medio leggero, sella (dressage/alta scuola).
POPOLAZIONE:
Cavallo di interesse internazionale.
ALTEZZA AL GARRESE:
Maschi: 150
Femmine: 150
MANTELLO:
Baio, morello, sauro bruciato, grigio.
CARATTERISTICHE:
Vivace, ardito e generoso
STANDARD DI RAZZA:
– Testa: altera, quadrata, fronte ampia, occhi grandi, profilo diritto convesso nel tratto nasale ed accentuato nell’appiattimento delle narici, orecchie piccole e mobili;
– Collo: muscoloso, lungo elegantemente arcato, criniera folta e lunga;
– Spalla: muscolosa, ben inclinata, lunga, ben attaccata, alta rilevata al livello del garrese;
– Garrese: grosso, elevato, incluso nell´ampia base del collo;
– Linea dorso-lombare: dritta, di lunghezza giusta;
– Groppa: raccolta, larga, quasi doppia, arrotondata, coda attaccata bassa o mediana, folta e lunga;
– Petto: ampio;
– Torace: profondo;
– Arti: proporzionati, molto muscolosi, in particolare i posteriori, asciutti e tendini rilevati;
– Articolazioni: larghe ed asciutte;
– Andature: eleganti, rilevate, incedere maestoso;
– Appiombi: regolari.
DIFETTI CHE COMPORTANO L´ESCLUSIONE DAL REGISTRO ANAGRAFICO
– Mantello: diverso da baio, morello, sauro bruciato e grigio;
– Altezza al garrese: inferiore a 150 cm.
Lo Standard è stato definito da appositi Gruppi di Lavoro; sono stati effettuati i riscontri di campo e sono successivamente intervenute delibere di approvazione da parte della Commissione Tecnica Centrale.
DATI STORICI:
I Romani chiamavano Campania Felix, fertile, la parte pianeggiante della regione, attualmente corrispondente a parte del territorio delle provincie di Caserta e Napoli, attraversata dal fiume Volturno, racchiusa tra il mare ed un arco composto dai monti del Matese, del Sannio e dell’Irpinia.
Quest’area, soggetta prima alla dominazione etrusca e poi a quella romana, è stata da sempre teatro di grandi allevamenti equini. Nel VII secolo a.C. gli etruschi, esperti nella lavorazione dei metalli e nelle arti equestri, introdussero nell’Italia meridionale anche l’uso del carro da guerra e da corsa.
Il cavallo degli etruschi si distingue nettamente, con la sua altezza di 150 cm al garrese, dalle razze occidentali del medesimo
periodo, la cui taglia media non supera i 135 cm.
Anche dopo il declino degli etruschi, l’allevamento dei cavalli continuò ad essere fiorente e la fama di questi soggetti rimase legata alla loro resistenza e fierezza tanto che Annibale potrebbe essersi fermato a Capua anche per procurarsi i migliori cavalli disponibili in Italia.
I Romani poi si limitarono ad utilizzare le razze dei paesi
conquistati incrociandoli, per migliorarli, con cavalli berberi
importati dal Nord Africa. La selezione vera e propria della razza è fatta risalire nel XIII secolo a Carlo D’Angiò che, vista l’elevata qualità dei cavalli locali, non ritenne opportuno migliorarli con l’introduzione di sangue di altre razze.
A.R.A.C. – Associazione Regionale Allevatori della Campania