con le immagini dei cavalli inviate dai lettori del portale.
LUOGO DI ORIGINE:
Monte Amiata, provincia di Grosseto (Regione Toscana).
ATTITUDINI:
Soma, tiro leggero e cavalcatura.
POPOLAZIONE:
Cavallo di interesse nazionale.
ALTEZZA AL GARRESE:
Maschi: 123 – 147
Femmine: 119 – 142
MANTELLO:
riga mulina e croce scapolare; zebrature agli arti; orecchie con orlatura scura; infarinatura del muso e ventre grigio chiaro.
CARATTERISTICHE:
Temperamento nevrile, di buona indole, ma non arrendevole, sobrio, resistente e idoneo allo sfruttamento delle aree marginali.
STANDARD DI RAZZA:
– Testa: ben proporzionata; orecchie diritte e ben portate;
– Collo: forte e muscoloso;
– Spalla: tendenzialmente diritta e robusta;
– Garrese: appena pronunciato;
– Linea dorso-lombare: distesa, ma sostenuta;
– Groppa: spiovente;
– Petto: aperto;
– Torace: preferibilmente profondo;
– Arti: corti e solidi, con tendini asciutti;
– Articolazioni: larghe;
– Andature: regolari;
– Appiombi: corretti;
– Piede: robusto con unghia compatta.
– Circonferenza toracica: maschio 140 -160, femmina 120 – 150
– Circonferenza stinco: maschio 14 – 17, femmina 13 -16
DIFETTI CHE COMPORTANO L´ESCLUSIONE DAL REGISTRO ANAGRAFICO
– Mantello: presenza di pezzature, assenza totale o parziale di riga mulina o croce scapolare;
– Arti: assenza totale di zebrature su tutti e quattro gli arti;
Testa: fronte bianca e/o nera e/o presenza di liste o palle di neve;
– Taglia: marcatamente diversa dallo standard.
Lo Standard è stato definito da appositi Gruppi di Lavoro; sono stati effettuati i riscontri di campo e sono successivamente intervenute delibere di approvazione da parte della Commissione Tecnica Centrale.
DATI STORICI:
Alla fine dell’800 era ben individuabile attorno al gruppo montuoso dell’Amiata in Toscana, una popolazione asinina uniforme a mantello grigio con caratteristiche zebrature agli arti e croce scapolare.
La forma snella e la grande agilità degli asini amiatini gli permettevano di accedere in luoghi impervi e scoscesi. AI tempo stesso nevrile e di buona indole, ebbero ampia diffusione anche quali ripetuti vincitori dei tradizionali “pali “.
Grazie all’Istituto di Incremento Ippico di Pisa si è preservato un nucleo con ascendenti noti e con diverse linee di sangue.
R. Baroncini (1987) “L´asino il mulo il bardotto”