Io no. In visita al Museo delle Navi Romane di Nemi, in una vetrina ho trovato parte del corredo funerario della cosiddetta Tomba “principesca” del Vivaro, sui Colli Albani, datata intorno al VIII° secolo ac. Fra decine di reperti di pregio, che indicavano in una Principessa la persona inumata, ho trovato un “distanziatore per cavalli”.
Sembra che allora fosse uno status symbol. Come adesso viaggiare su un grosso suv tipo Porsche Cayenne sottolinea il censo de guidatore, questo “particolare” equestre indicava che la Principessa guidava o si poteva permettere una carrozza con almeno due cavalli. Come dalla foto allegata sono 7 elementi in bronzo, snodati, uniti fra loro con un perno, raffiguranti 2 figurette maschili e 3 volatili ciascuno, dritti e rovesci. Sembra che in Etruria non fosse raro.
Da uomo di esperienza sostiene che la vita propone avventure che superano la fantasia. Autore di numerose pubblicazioni tra cui Il libro "Equus Caballus, Ippo per gli amici (principianti)" edito da Bastogi Libri