Possiamo affermare che un cavallo, qualunque sia il lavoro che svolge, va inevitabilmente ferrato
Differenze di opinione possono esserci su quando effettuare la prima ferratura, sulla durata della ferratura e sul tipo di materiali da scegliere per i ferri. Generalmente un puledro che non svolge ancora nessun tipo di lavoro può rimanere “scalzo” anche se ciò non vuole dire che non dobbiamo avere cura dei suoi piedi; sarĂ sempre necessario controllare che non vi siano “setole” (fenditure della muraglia) e che la consistenza della stessa, della suola e del fettone non siano nĂ© troppo molle nĂ© troppo dura; inoltre si dovrĂ abituare il giovane cavallo ancora non ferrato ad alzare tutti e quattro gli arti in modo che al momento del bisogno non sarĂ totalmente a digiuno delle principali “regole” di educazione. Se possibile, o quando necessario, si potrĂ chiedere al maniscalco di procedere ad un semplice pareggio del piede.
Ci sono delle situazioni particolari che consentono di non ferrare il cavallo: una fattrice al pascolo, un anziano cavallo che svolge solo del lavoro al passo, un cavallo sportivo a cui viene concesso un meritato periodo di riposo… sono tutte situazioni che possono non richiedere la presenza dei ferri; sarĂ comunque necessario un adeguato pareggio dell’unghia che in questi casi deve tenere conto di un minimo di spessore di unghia da lasciare ai bordi della parete in modo che la suola non sia ad immediato contatto con il terreno.
La prima ferratura andrebbe effettuata poco prima dell’inizio dell’addestramento; in questa occasione si possono ferrare solo gli anteriori e con dei ferri leggeri e senza barbette, lasciando la ferratura completa a quando il cavallo incomincerĂ a lavorare in modo piĂą intenso.
Durata della ferratura
Non considerando le ferrature dei cavalli da corsa come il Purosangue Inglese o il Trottatore, che vengono ferrati ad intervalli anche di soli venti giorni (in quanto devono necessariamente adattare le ferrature alle esigenze agonistiche), a riguardo della durata della ferratura possiamo affermare che: ci sono delle differenze legate alla velocitĂ della crescita dell’unghia di carattere soggettivo, la stagione ha una certa influenza in quanto nelle stagioni fredde l’unghia cresce piĂą lentamente che in quelle calde, il tipo di materiale utilizzato ha un’importanza determinante in quanto l’alluminio o le leghe particolari si consumano molto piĂą rapidamente del ferro acciaioso, il tipo di lavoro ed il tipo di terreno sul quale si svolge hanno particolare rilievo è infatti facilmente comprensibile che le andature veloci ed il lavoro su terreni duri consumano piĂą rapidamente la ferratura, la presenza di particolari atteggiamenti nell’andatura o eventuali difetti d’appiombo hanno ulteriore importanza.
In linea generale un cavallo che non presenta particolari esigenze di ferratura e che svolge un lavoro di media intensitĂ su terreno vario richiederĂ di essere ferrato circa ogni 45-50 giorni. Una cosa molto importante da considerare è che il cavallo, anche se presenta dei ferri ancora non usurati, non va ferrato oltre il limite dei 50 giorni perchĂ© la crescita dell’unghia porta fuori equilibrio l’appiombo dell’arto, predisponendolo a banali incidenti fino a provocare alterazioni delle strutture tendinee, legamentose ed articolari. Quindi per chiamare il maniscalco non aspettiamo che il cavallo si sia sferrato o che sembra cammini sui trampoli! Una corretta prevenzione di molte zoppie passa anche attraverso idonee ferrature eseguite periodicamente e nei giusti intervalli.