LAMINITE O PODOFLEMMATITE
Possono essere frequentemente colpiti da laminite tutti i cavalli nella cui alimentazione si fa abuso di orzo e di fave. L’insorgenza della patologia è improvvisa e febbrile deriva da un processo infiammatorio a carico dei tessuti molli del piede. Caratteristica di questa patologia sono i disturbi di movimento, causati da processi infiammatori della parete dorsale degli zoccoli (possono essere interessati tutti i quattro, sebbene più frequentemente lo sono i due anteriori).
I cavalli colpiti da laminite evitano di muoversi e se lo fanno sembra che “camminino sulle spine”, in modo forzato e tendono a mantenere gli arti molto ravvicinati tra loro, per disporre meglio le pressioni. Quando sono interessati solo gli arti anteriori, essi vengono distesi in avanti per sottrarli al peso mentre i posteriori vengono portati avanti sotto il ventre.
Una terapia tempestiva e mirata con iniezioni di antistaminici, infusioni ed endovenose di calcio può portare alla guarigione in breve tempo. Una terapia tardiva può causare la caduta degli zoccoli o addirittura la morte del cavallo.
MALATTIA NAVICOLARE
E’ un’infiammazione dell’ultima articolazione falangea con erosione parziale dell’osso navicolare e della aponeurosi plantare. I sintomi sono oscuri, spesso confusi con quelli di malattie delle regioni sovrastanti, se non è presente gonfiore e calore della corona.
L’arto è meno sollevato e nel cammino copre un minor tratto di terreno, l’estensione dell’articolazione del ginocchio resta incompleta.
La malattia si può prolungare con continuo alternarsi di miglioramenti e di peggioramenti, sia nel riposo, sia nel movimento. L’unghia a poco a poco si restringe alla corona, poi il restringimento si estende ai quartieri e ai talloni e il piede diviene incastellato.
Le cause di questa malattia sono sconosciute ma spesso si possono attribuire ad esercizi violenti quali il salto ostacoli.
Si cura con il riposo, con antinfiammatori, cataplasmi di svariati prodotti vegetali, minerali o chimici ma con poche o nessuna probabilità di guarigione.
PUTREFAZIONE DEL FETTONE
E’ uno stato irritativo del fettone che diviene caldo e tende ad ulcerarsi. La sostanza cornea del fettone si rammollisce, si sfibra e dal tessuto podovilloso offeso esce un umore tremendamente maleodorante. Non è una lesione pericolosa se è leggera e ben curata, ma se trascurata può trasformarsi nel cosidetto “cancro” del fettone.
Fra le cause più frequenti della comparsa della malattia è la scarsa pulizia del fettone, l’infrequenza eccessiva della ferratura, la lettiera sporca e bagnata di urina.
Si cura pulendo bene in profondità il fettone e introducendo preparati appositi (polvere di allume di rocca…) consigliati dal veterinario.
CHIODO DI STRADA E INCHIODATURA
Si usa chiamare “chiodo di strada” le ferite prodotte da chiodi o altri corpi estranei alla faccia plantare del piede. Possono essere gravi quando il corpo estraneo entra in profondità nei tessuti. Se il corpo estraneo rimane nella ferita il cavallo zoppica, in questo caso basta estrarlo per ottenere la guarigione. Se il corpo estraneo penetra in profondità e giunge a traumatizzare le parti più profonde possono verificarsi gravi conseguenze e perfino la morte per tetano.
E’ importante disinfettare sempre la parte e, se la ferita è profonda, provvedere ad una copertura antibiotica. E’ bene praticare un’iniezione di siero antitetanico anche se l’animale è già stato vaccinato.
L’inchiodatura è la ferita prodotta dalla penetrazione di uno o più chiodi destinati a tenere fisso il ferro allo zoccolo. L’inchiodatura causa una zoppia più o meno spiccata. Il rimedio è togliere immediatamente i chiodi male applicati; se vi è fuoriuscita di sangue è bene praticare un’iniezione antitetanica, disinfettare eadottare una copertura antibiotica.
SOBBATTITURA
E’ la contusione della suola, dei talloni e di ogni altra parte del piede. Secondo la gravità si manifesta con ecchimosi o trasudazione di sangue nella sostanza cornea, a volte con suppurazioni e formazione di ascessi. Le sobbattiture spesso fanno zoppicare il cavallo senza che sia visibile una lesione. Per questoil veterinario comprime con una tenaglia adatta il punto sospetto, per capire esattamente dove l’animale prova dolore. Le sobbattiture sono prodotte da terreni duri, irregolari e sassosi o da ferri non adatti al piede.
SETOLE
Sono fenditure che si formano sulla parete dello zoccolo secondo la direzione delle fibre. Si tratta di fenditure ristrette, più o meno irregolari, del margine superiore della parete, che scendono successivamente verso il margine inferiore. Possono essere superficiali, senza provocare zoppia, oppure profonde con gravi zoppie. I cavalli maggiormente predisposti sono quelli che hanno unghie secche o sottili, piedi troppo grossi o poco resistenti.
Le setole possono essere anche prodotte da ferite alla corona, da ferrature strette, da corse violente, ecc.
TARLO (ONICOMICOSI DELL’UNGHIA)
E’ una forma sostenuta dall’Achorion Keratophagus. Si insinua nei tramiti dei chiodi o in piccole fratture o screpolature della parete dello zoccolo, demolendola sotto la superficie. L’unghia presenta segatura e fragilità.
Le condizioni della lettiera possono influire sull’insorgenza della malattia, in particolare si è notato che un clima umido, un pascolo molto fangoso e una lettiera sporca e bagnata possono incrementare l’insorgenza dei casi. Alcune carenze nutrizionali che possono favorire l’indebolimento dell’unghia possono di conseguenza favorire l’insorgere di questa malattia. In genere i soggetti che hanno unghie deboli e delicate possono essere più facilmente preda di tale patologia.
Solitamente il primo segnale della presenza del tarlo è una fessura in corrispondenza della linea bianca, visibile dopo aver tolto il ferro. Per questo motivo la persona che maggiormente coinvolta nella diagnosi precoce del tarlo è il maniscalco, il quale, dopo aver effettuato il consueto pareggio dell’unghia, ha la possibilità di controllare tutto lo zoccolo.