L’ULIVO
Vivon di sasso, suolo, stabbio e sole
arroccati alle rocce, pettinati dal vento
tronchi patiti ringraziano il cielo
ti avvertono che l’inverno è arrivato
tormentati e contorti, possiedono
una opulenza in forma, legno e bacche
non c’è un’essenza in questa vasto mondo
che offra all’uomo si tante ricchezze.
Umile, discreto, forte, resiste
al tempo, a insidie ed anche ai temporali
ai fulmini, al vento alle tempeste
campa mill’anni e racconta storie
che s’intrecciano con quelle dell’uomo
che trae da esso benefici immensi.
Bacca è l’oliva, frutto benedetto
che sfranto a freddo diventa vergine
e l’olio che ne esce è straordinario
denso e verde, con profumo e sapore
sazia il palato e dona la salute.
un filo d’olio sopra il pane vecchio
per anni è stato il cibo del contado
che rende centenari ed in salute.
L’extraverginità è ormai ben nota
fulcro e cultura mediterranea
che ci fa orgogliosi del prodotto
oltre i confini è molto apprezzato,
fa come il vino, anche l’olio canta
e lui con sale e pepe, caldo o freddo
è simbolo dell’italico mangiare.
Ma nell’antico ci ungevano i re
le salme, atleti ed anche i gladiatori,
curavan le ferite e davan luce.
Simbolo di pace benedetta
il Monte degli ulivi è ormai nei cuori
in bocca auna colomba dà la pace
tema da sempre di grandi scrittori
motivo doveroso di proverbi
“l’olio e la verità vien sempre a galla”.
Morto all’interno e maestoso fuori
ne traggon legno artistico di fatto
venato, polito, lucido e caldo
simbolo d’una vita variegata.
E’ facile all’espianto e messa in vaso
attrae architetti per il suo aspetto
da produttore di sana ricchezza
divien dispensatore di bellezza
perché coniuga con la sua presenza
l’antico al nuovo freddo ed alienante
marco biffani