Se c’è ancora una cosa che commuove
malgrado le vicende della vita
che ci rendono sempre più cinici
è la guerra egemone in Ucraina
io, del 38, mai avrei creduto
di vivere di nuovo quegli orrori.
Dopo ottant’anni di pace in Europa
la tragica e traumatica aggressione
file di gente in fuga e dentro bunker
in sottoscale e metropolitane
l’ulular di sirene ghiaccia il sangue,
coprifuoco mortale a chi sgarra
incendi nella notte, spari, bombe
stormi di aerei bassi, all’attacco
missili in viaggio contro l’abitato
morti e feriti di cui molti bimbi,
con donne e figli lasciano le case
ed uomini ad imbracciar le armi
con fuciletti contro carriarmati,
in verde, forse, un nuovo Garibaldi.
Nato ed Europa ormai ricompattati
con sanzioni ad una voce sola
con armi, asilo e diplomazia
escon nazioni da neutralità
e nonostante i danni da subire
tutti uniti minacciano le borse
e questo sol perché un prepotente
ricco di rubli meno di cervello
aspira al sogno di Napoleone
per avere il prestigio del passato
ed una grande statua al Cremlino
mina il Tryzub di un popolo cugino.
marco biffani