Senza alcun preavviso e contraddittorio con il ministero competente, le Società di Corse, aziende private che gestiscono gli ippodromi italiani per conto del Mipaaf che ne regola e determina completamente l’attività hanno appreso ieri dal disegno di legge N 2448 del bilancio previsionale dello Stato 2022-2024, pubblicato sul sito internet del Senato, che al capitolo 2297“Sovvenzioni per le società di corse per l’organizzazione delle corse ippiche....” è previsto, per l’anno 2022, uno stanziamento di appena 40 milioni di euro rispetto ai 46,5 milioni di euro dell’anno 2021. Nelle note si legge che “lo stanziamento è stato ridotto per tener conto delle riduzione delle entrate relative ai giochi ippici”.
Tale assurda ed ingiustificata riduzione di risorse, in un momento come questo che vede il paese impegnato in una ripresa economica stimolata anche dai fondi europei e dal necessario intervento dello Stato, è il colpo di grazie ad un comparto che già da anni sopporta importanti perdite in attesa di una riforma del settore più volte disposta dal Parlamento e mai attuata dalla colpevole inerzia di una struttura ministeriale che ha fatto decadere due Leggi Delega pur di mantenere il controllo delle risorse che la legge assegna al settore e con questo la loro arbitraria allocazione.
Non si spiega altrimenti il perché di una scelta voluta e precisa che contraddice l’intera politica nazionale “non è il momento di chiedere ma di dare” penalizzando a parità di risorse assegnate all’ippica il solo comparto degli ippodromi che oltre ai maggiori costi sostenuti nel 2021 (energia, carburanti, oneri di gestione in emergenza COVID) ha visto ridursi in maniera quasi totale le poche entrate da pubblico e scommesse causa il lungo periodo di corse a porte chiuse pur di permettere agli operatori di continuare la loro attività. Lo stesso comparto che solo nel 2020, in piena emergenza ha investito oltre cinque milioni di euro su sollecitazione del Ministero stesso in ottica di partenariato pubblico-privato.
Appare priva di fondamento giuridico e sostanziale la giustificazione addotta dalla relazione Ministeriale in merito “alla riduzione delle entrate relative ai giochi ippici”, provocata da norme emanate dallo Stato per contrastare gli effetti del Covid-19. Tale riduzione non si capisce perché debba essere iniquamente sopportata esclusivamente dagli ippodromi, quando la normativa, peraltro da valutare con riguardo al contesto di lunga inibizione per legge della raccolta nazionale di gioco pubblico, non prevede tale correlazione. Non sono infatti minimamente coinvolte le altre voci di costo dell’ippica, che portano la spesa complessiva a circa 155 milioni di euro: vigilanza e controllo delle corse, spese di funzionamento della struttura ministeriale, montepremi, antidoping, gestione segnale televisivo, ecc.
Ovvero il controllo costa quasi come la produzione ma le perdite si scaricano sull’appaltatore.
Tutto ciò nell’assoluta assenza al tavolo delle decisioni degli enti pubblici locali proprietari di buona parte delle strutture ippiche del paese, che necessitano di importanti interventi strutturali e possono assolvere un ruolo fondamentale nelle politiche di transizione ecologica di alcune tra le più importanti città italiane come Roma, Napoli, Bologna, Firenze e altre.
Se questa sarà la scelta definitiva dell’ Amministrazione molte aziende e i relativi ippodromi saranno costrette alla chiusura nel brevissimo e le altre, nel tentativo disperato di non soccombere, non potranno che ridurre al massimo i servizi resi agli operatori addebitandone agli stessi il costo reale nonchè, per riequilibrare il rapporto tra costi fissi e contributo pubblico, ridurre al cinquanta per cento le giornate di corse organizzate rispetto a quanto realizzato negli ultimi due anni pur nelle difficoltà dettate dalla pandemia.
Per tali gravissimi motivi si è richiesto un urgentissimo incontro al Sottosegretario di Stato con delega al Settore al fine di comprendere come il Ministero intenda affrontare tale ineludibile problematica e gli oggettivi risvolti operativi che la stessa avrà sull’intera attività ippica del Paese.
Gruppo Ippodromi Associati
SOCIETA’ – IPPODROMI DI:
Alfea SpA – Pisa
Hippogroup Cesenate SpA Bologna – Cesena
Hippogroup Roma Capannelle Srl Roma GL – Roma TR
Hippogroup Torinese SpA – Torino
Ippica di Capitanata Corse Srl – Castelluccio dei Sauri
Ippodromi Partenopei Srl Napoli GL – Napoli TR
Ippodromi Meridionali Srl SS. – Cosma e Damiano
Ippomed Srl Siracusa GL – Siracusa TR
Ippodromo del Casalone Srl – San Giovanni Teatino
Merano Galoppo Srl – Merano
Nordest Ippodromi SpA – Treviso GL – Treviso TR – Trieste – Ferrara
S.A.M.A.C. snc – Civitanova Marche
Società Varesina Incremento Corse Cavalli Srl – Varese
Roma, 18 novembre 2021