Giovanni Origgi a tu per tu con l´ideatore e presidente ENGEA, l’Ente Nazionale Guide Equestri Ambientali

Ci conosciamo da oltre 10 anni, mi ricordo ancora il nostro primo incontro in occasione di FieraCavalli di Verona nel lontano 2001. Parlami un po di te. Cosa ti ha portato a costruire tutto quello che hai costruito?
Mauro: in effetti l’ENGEA è nata quasi per gioco. Intorno a un tavolo durante una cena insieme a tre amici si cercava una sigla per creare una nuova associazione in Sardegna: fu così che nacque la G.E.A. (Guide Equestri Ambientali). In pochissimo tempo si riuscì ad affiliare quasi tutte le entità equestri dell’isola. Le frequenti uscite su “Cavallo Magazine”, “Cavallo Natura” e altri in brevissimo tempo ci fecero conoscere nel continente. Da lì le prime affiliazioni e oggi possiamo contare tra circoli, centri, agriturismi e volontariato oltre 750 realtà affiliate e normate dall’Ente Nazionale Guide Equestri Ambientali che tra quadri tecnici, specialisti e soci conta oltre 30.000 unità.
L’intera organizzazione è gestita in puro autofinanziamento derivante dal duro lavoro di una macchina che funziona, in sintesi a differenza degli altri non costiamo un solo centesimo di euro ai contribuenti facendo sicuramente in percentuale più attività di tutti e questa è la cosa che ci fa sentire più fieri e onorati di aver creato e di appartenere a questo Ente.
Dall’Oasi di Sale Porcus a Silvano Pietra passando da Brescia… una galoppata che continua ininterrottamente da 12 anni, con riconoscimenti e incarichi istituzionali di tutto rispetto: un risultato sorprendente! Poi riassumerci il tuo percorso?
Mauro: effettivamente tutto nasce all’Oasi di Sale Porcus, al centro del Fenicottero Rosa della L.I.P.U. dove io e un gruppo di amici quando non eravamo in giro per creare ippovie si faceva il quotidiano allenamento a cavallo lungo le sponde dello stagno salvaguardandolo da eventuali problemi ambientali, dai bracconieri e dai sempre più numerosi incendiari che la nostra presenza riusciva quasi sempre a farli desistere dal venire in quei luoghi.
Durante un trekking da Sale Porcus ad Alghero (lungo la Rotta dei Grifoni) conobbi Adina Pinzi, una bresciana che voleva riprendere la sua vecchia passione: l’equitazione in natura. (Ma fu solo un sogno che durò ben poco!). Insieme creammo una società e trasferimmo la rustica sede dell’Engea nei modernissimi uffici di Brescia 2 di Adina. Lì il gioco ci sfuggì di mano e praticamente la libertà e la voglia di cavallo in pochissimo tempo si precluse sia per me che per Adina rinchiudendoci negli uffici di un “magnifico” grattacielo oberati da una enorme mole di lavoro. Nel 2008 fummo fulgorati sulla via di Damasco da un paesino in provincia di Pavia: Silvano Pietra dove tutto è a misura d’uomo con i suoi 500 abitanti: il sindaco, il parroco, la farmacista, e poi noi di Engea; venendo qui siamo rinati ma ogni volta, come sempre quando ci troviamo bene, siamo costretti a lavorare di più!
Per i nostri lettori, parliamo dell’ENGEA: di cosa si occupa e quali sono i suoi settori di punta.
Mauro: l’Engea nasce proprio per valorizzare la Guida Equestre Ambientale e le sue complesse sfaccettature specialistiche ma soprattutto l’Engea persegue e crea il lavoro a cavallo non concentrandosi sulle attività sportive, in sintesi: noi formiamo, normiamo e tuteliamo gli operatori equestri che fanno dell’equitazione un lavoro e non un divertimento, per dirla ancora più semplice noi andiamo a cavallo per creare economie e non per spendere soldi. Col tempo nell’Engea si sono formati 28 dipartimenti dove a fianco di questi vi è il settore dove maggiormente ci siamo specializzati: la formazione professionale certificata in base alle procedure ISO 9001/VISION 2000. Sarebbe troppo lungo parlare di tutti i dipartimenti ma dentro vi è in maniera professionale e oggi “incontestabile” un’organizzazione e formazione professionale di ognuno di questi ad altissimi livelli dai più specialistici (equitazione alpina, someggiatura, attacchi da lavoro, ecc., ecc.) ai più variegati (arcieri a cavallo, rievocazioni storiche, arti marziali a cavallo, ecc., ecc.) poi basta andare sul nostro portale www.cavalloecavalli.it e leggere di tutto e di più.
Tra i tanti dipartimenti qual’è il più qualificante e quello che ti sta più a cuore?
Mauro: io personalmente visto il periodo a cui ci stiamo accingendo alla Santa Pasqua ti rispondo simpaticamente così: mi sento una chioccia con tutte le uova sotto da accudire e proteggere, portandole per mano sin dalla schiusura del guscio fino a sentire il pigolare del pulcino, ma chiaramente è il settore Guide con le sue continue evoluzioni e crescite professionali dove la serietà cammina parallelamente alla professionalità. Il dipartimento “Guide” oggi è tutelato dal Coordinamento Nazionale Formativo attraverso un percorso che per concludere e raggiungere l’ultimo stadio formativo che sarebbe la Guida Equestre Superiore Certificata deve sostenere un iter di 800 ore per la competenza tecnica e circa 600 ore per l’acquisizione di crediti formativi specialistici (maniscalco, podologo, e.r.d., ecc…) per un complessivo percorso della durata minima di due anni. Per questa figura da anni è stato istituito il C.I.G.E. (Collegio Italiano Guide Equestri) a Roma presso la propria sede istituzionale, da brevissimo dopo anni e anni di sacrificio su nostre sollecitazioni il nostro operativo Ministro del Turismo onorevole Michela Vittoria Brambilla ha recepito la necessità di riconoscere la figura professionale della Guida Equestre Ambientale aprendo a questo mondo uno scenario nuovo che adesso, attraverso una prossima legge quadro, andrà a normare l’articolato mondo del Turismo Equestre. Questo ci permetterà di selezionare le vere entità professionali escludendo in automatico tutte quelle forme di improvvisazione che negli ultimi 50 anni hanno reso questo settore fallimentare considerato il fatto che ad oggi non vi è una sola ippovia, se non quelle da noi certificate, che funzioni in maniera costante nel tempo.
Sono mesi che presentiamo ai nostri lettori il discorso delle Ippovie Italiane Certificate: che futuro hanno nel nostro paese?
Mauro: per le ippovie italiane certificate il futuro è a tutto campo anche perché sono partite per il loro lancio sui mercati nazionali ed internazionali con il biennio 2009/2010 quindi sono come piccoli puledri che inizieranno ad accompagnarci in un nuovo cammino dove i tracciati, gli operatori e i supporti saranno garantiti da quella necessaria qualità professionale che il mercato richiede e che con questo sistema finalmente si potrà soddisfare, ma soprattutto si andrà a creare quel reticolato economico tanto pubblicizzato e mai realizzato. Il mercato, soprattutto quello internazionale, dove vivono i veri trekkers, e non l’appassionato del momento tipo Tex Willer e Kit Carson italiani, vogliono prodotti seri e garantiti e loro non ci faranno mancare le valide immissioni di valuta pregiata da distribuire sui territori. Le Ippovie Italiane Certificate®… sono la certezza!!!
Diamo delle istruzioni d’uso: come si certifica una ippovia?
Mauro: l’ippovia innanzitutto si crea pensando ad un percorso di più giorni con un inizio ed una fine; come seconda fase si andrà ad effettuare il raid di apertura, in sintesi due o tre Guide che vanno ad aprire il percorso registrandolo sul GPS. Terzo: si farà la programmazione per il collaudo e la certificazione di questa nuova ippovia. Quarto: abbiamo acquisito la proprietà scientifica e intellettuale dell’operazione dopodiché la metteremo a disposizione delle istituzioni che vorranno coinvolgersi in questa impresa. Quinto: parallelamente si andrà ad elaborare un pacchetto turistico con tutte le informazioni necessarie da distribuire nei mercati nazionali ed internazionali; nel frattempo si andrà a programmare e iniziare un corso di formazione professionale di alta qualità per le guide esperte in quel territorio. Praticamente le Guide avranno come loro posto di lavoro il territorio dell’ippovia e questa operazione non avrà costi a carico delle istituzioni se non quello di sostenere il collaudo e la certificazione e fare un progetto di formazione professionale da far finanziare alla Comunità Europea. In sintesi a costi zero si creano posti di lavoro.
Per le ippovie e il turismo equestre quali sono le entità da contattare? Riesci a dare ai nostri lettori dei numeri a confronto?
Mauro: le associazioni o le federazioni che si occupano di turismo equestre sono svariate, soltanto che seguono ancora la vecchia metodologia di cui parlavamo prima che per quasi mezzo secolo è risultata fallimentare come fallimentare è tuttora per chi ne persegue il sistema. In poche parole tutti questi anni dove si sono scialacquati miliardi in tutte le direzioni hanno dato modo a queste entità di abituarsi a ricevere contributi a go go, quindi chiunque presentava ippovie e percepiva i soliti finanziamenti dove le rendicontazion i sarebbero tutte da vedere, quando si era fortunati venivano perlomeno visitate una volta; spesso si tracciavano seguendo le cartine I.G.M. direttamente dalla scrivania; andava bene quando per l’ultima tappa, magari con i cavalli scaricati 15 Km prima si faceva un trionfale ingresso con un gruppo di amici di merenda ed un ritorno economico nullo. Tutto questo è comprovabile dal fatto come abbiamo esposto che non vi è una sola ippovia tra tutte quelle finanziate che funzioni con un sistema economico costante. Ecco perché il nostro sistema Ippovie Italiane Certificate® non prevede nessun tipo di finanziamento se non nelle fasi successive di collaudo, certificazione e formazione delle guide dove la realizzazione del pacchetto turistico certificato nella qualità ed immesso nei circuiti nazionali e internazionali farà sì che trekkers veri portino vera economia e le guide abbiano del continuativo lavoro. Ogni giorno noi dobbiamo arginare situazioni grottesche di entità storiche che prendono soldi senza realizzare progetti ma addirittura dichiarando mendacemente attività mai realizzate, proponendosi ad autorità istituzionali in maniera falsa e tendenziosa, prendendo in giro regioni, provincie e territori o addirittura, come è da poco successo, si attribuiscono attività operative per ippovie da loro mai realizzate sfruttando i dati da noi pubblicati su attività vere e soprattutto comprovabili. Poi non parliamo dell’ultima apparizione in Sardegna dove si sono presentati praticamente come Tour Operators per beneficiare gratuitamente, come loro solito, viaggi e soggiorni e poi anzichè presenziare al ‘Tour Educational si sono eclissati non garantendo quella presenza obbligatoria per i Tour Operators alla B.I.T.A.S. di Caglari. E questo è il caso della Fitetrec-Ante.
Ora che abbiamo parlato di te e dell’Engea in generale raccontami come state vivendo questo periodo di crisi economica globale, che sta colpendo inevitabilmente anche il settore equestre…
Mauro: fortunatamente questo periodo di crisi era stato previsto in tempo e siamo riusciti a creare forti stimoli ad ogni nostra singola associazione sulla propria imprenditorialità portandola ad introitare tante microeconomie che sommate tra di loro hanno portato se non ad un aumento ad una positiva stabilizzazione che ci ha permesso di affrontare il 2008/2009 con grande positività incrementando il lavoro, l’immagine e soprattutto il poter vivere superando una crisi nazionale ed internazionale che tutti contrariamente hanno molto più sentito. Con il 2010 prevediamo un incremento per ogni nostra attività ed associato senza abbassare la guardia nella ricerca di nuove formule e strategie al fine di creare quell’economia necessaria al buon funzionamento ed al raggiungimento degli scopi sociali prefissi dal nostro ente.
Quali investimenti nell’immediato hai in programma per promuovere l’Engea? Quali sono le fiere e le testate di maggior interesse o comunque quelle a cui affiderai i tuoi investimenti?
Mauro: per l’anno 2010 sono previste nuove uscite per la nostra testata “A 360°”, su cartaceo stiamo facendo investimenti su “I Nostri Amici Cavalli” ed “EquimarKet”. Per quanto riguarda il web chiaramente sul tuo www.ilportaledelcavallo.it, sul www.cavalloecavalli.it stiamo trattando con una televisione su piattaforma Sky. Per quanto riguarda le fiere oltre Malpensa abbiamo in programma Romacavalli, Sardegnacavalli, Equimediterranea, Milanocavalli ed inevitabilmente Fieracavalli Verona.
Tu sai che il portale del cavallo ha 70.000 lettori unici ogni mese e a qualcuno potrebbero interessare i tuoi dipartimenti. Perché dovrebbero affiliarsi all’Engea?
Mauro: l’affiliazione all’Engea non facendo una dichiarazione campanilistica e di interesse, risulta in questo momento la migliore organizzazione a supporto delle associazioni interessate dove con serietà e professionalità certificata si dà il massimo attraverso tre enti di promozione sportiva, con vari riconoscimenti ministeriali, con una certificazione di qualità ISO 9001/VISION 2000, con delle coperture assicurative uniche nel loro genere che garantiscono veri risarcimenti con un’ampia scelta di polizze integrative ed una serie di benefit unici con tre abbonamenti gratuiti a riviste di settore il tutto garantito dall’unico sindacato di settore “O.I.P.E.” dove consulenze fiscali, tributarie e legali sono a disposizione degli utenti. Per sapere tutto e di più visitate il nostro sito: www.cavalloecavalli.it
Cambiamo argomento e parliamo di Fise. È un periodo tormentato, secondo te Paulgross come sta vivendo questa sua esperienza presidenziale a distanza di oltre un anno dalla nomina e secondo te come si evolverà il suo mandato?
Mauro: il mio interesse nei confronti della federazione è limitatissimo perché il pensare a questo mi da un’unica possibilità è cioè quella di perdere tempo! Per quanto riguarda il periodo tormentato non so se il nostro Andrea nazionale ci si è trovato dentro oppure ne è lui stesso l’artefice. Sai, per quanto riguarda le mie idee sulla federazione è che deve fare gli sport olimpici andando a vincere le medaglie dove può ma soprattutto nei campionati del mondo e alle olimpiadi; tutto il resto è abuso e appropriazione gratuita, tant’è vero che noi a brevissimo riapriremo i balli con il garante e questa volta non solo con quello! Andrea Paulgross è un ragazzo intelligente e lo sta dimostrando in ogni sua azione ottenendo quel che vuole, quindi il suo mandato è destinato a continuare secondo la sua strategia e probabilmente lo vedremo ancora dopo la scadenza di questo quadriennio.
Hai vissuto oltre 10 anni con Croce presidente tra scaramucce e forti conflitti. Croce o Paulgross?
Mauro: Sicuramente Croce perché come già da tempo dichiarato era un antagonista presente dove da ambo le parti vi era soddisfazione nello scontro, secondo silenti regole cavalleresche. Andrea Paulgross mi è simpatico: se fosse un signor nessuno lo inviterei alla mia sostituzione perché sono convinto che avrebbe tutti i numeri per far crescere ancora di più il nostro ente. Sai Gianni?! Andrea è come un’anguilla nel prenderlo ma è come un serpente che riesce ad ipnotizzarti con il suo sguardo. Tutto sommato ….. è un “Ganzo”!
Bene ci vedremo prima a Malpensacavalli poi a RomaCavalli e avremo tempo per un caffè insieme. A presto!
Giovanni Origgi
Fonte: redazione