IL TEMPO DEL VIVERE
Non possediamo un organo di senso
che sentir faccia il passar del tempo
ricordiamo il passato, ma il futuro
l’edifichiamo su di esso e l’oggi
che appena pronunciato è già lo ieri,
quando t’accorgi il tuo ch’è consumato
ti sorprende, amareggia oppur soddisfa
come diceva un tempo il buon Leonardo:
“Siccome una giornata bene spesa
dà lieto dormire, così una vita
bene usata dà lieto morire”.
Per misurar quel bene ch’è prezioso
in tempi antichi ormai più che passati
usavano strumenti primitivi
meridiane, clessidre e candele
con tacche o senza che indicavan l’ore
e consentivan anche legger tomi
poi metronomo per il pentagramma
onde ascoltarlo con orecchio fine,
finalmente abbiamo l’orologio
quello atomico che non sbaglia mai
perché l’uomo è preciso e non si fida.
I giorni corron senza aver contezza,
(Crono è il dio che divora i figli)
e il non sapere quanto ci rimane
ci rende ansiosi di realizzare
quanto ci detta la nostraesperienza
cadute, errori, riconoscimenti
sentimenti, emozioni del vissuto
i desideri, i sogni ed il piacere
di lasciare una traccia di noi stessi
per esser ricordati dagli eredi
a cui passare il proprio testimone
perché utile possa diventare
ma non per comparire con le date
su bianca e triste targa d’una strada
Marco Biffani