Il cortometraggio EVEN TIDE (letteralmente “sul far della sera”) di Francesco Clerici, interamente realizzato montando il girato scartato delle videotrappole dei registi naturalisti Paolo Rossi e Nicola Rebora, vince il Premio speciale della giuria al Torino Film Festival 2023, nella sezione Spazio Italia, dedicata ai cortometraggi. Il regista milanese ha vinto, nel 2015, il premio FIPRESCI alla Berlinale.
La Giuria, presieduta da Francesca Levi, Rocco Moccagatta, Alessandro Scippa, ha deciso di dare il premio con la seguente motivazione:
“Il cortometraggio colpisce per gli interrogativi di grande attualità che propone: in un mondo nel quale la vita umana è al tramonto, resta solo quella animale, catturata da strumenti automatici di registrazione. Ma chi ci sarà ancora a guardare quelle immagini?”
SINOSSI
In un futuro imprecisato, in boschi imprecisati, alcuni dispositivi di ripresa che funzionano a energia solare, si attivano ancora grazie ai sensori di movimento.
I documentaristi che hanno nascosto lì le videocamere sono morti, come quasi tutti gli esseri umani sul pianeta. Gli animali sono vivi.
Uno degli ultimi uomini rimasti vede la fine vicina, e invia per la prima volta un messaggio vocale al suo migliore amico.
I dispositivi continuano a girare.
Trailer del cortometraggio: https://vimeo.com/866522849
Dichiarazioni del regista, Francesco Clerici:
“’Even tide’ è un cortometraggio di fantascienza, senza esseri umani né di fronte né dietro la macchina da presa. Tutto è iniziato con le riprese (realizzate con le “video trappole”) scartate negli ultimi anni da due documentaristi di animali: Paolo Rossi e Nicola Rebora.
Quando ho conosciuto Paolo, un “cacciatore” di immagini di lupi – come si definisce -, ho sentito che nel gran numero di riprese inutilizzate da lui e dal collega Nicola ci potesse essere un monito, un simbolo, un potenziale saggio sull’impossibilità totale per una videocamera di non modificare ciò che accade di fronte a essa.
Gli sguardi degli animali in macchina verso le video trappole mimetizzate tra le foglie, in totale assenza dell’uomo, avrebbero potuto mostrare la “finzione” anche di quello che sembra essere l’ultimo baluardo della “spontaneità” e del “reale”: gli animali nel loro habitat, ripresi da occhi invisibili.
Paolo invece mi ha parlato di quanto girato hanno dovuto tagliare per contribuire all’idea di “spiare gli animali”: la realtà è che gli animali sanno che l’uomo è lì, con il suo odore, il suo occhio, il suo sguardo, e gli mostrano quello loro che vogliono mostrare.
Ci giocano. Ci cercano. Ci fissano.
E visto che questi dispositivi funzionano a energia solare e vengono attivati da sensori di movimento, continueranno a raccogliere i loro sguardi dopo che l’uomo sarà scomparso. Saranno immagini e suoni di un dialogo impossibile.
Lavorando nel modo più rigoroso possibile, con la sola selezione e messa in fila delle immagini e del vocale, il film è stato pensato allo stesso tempo sia come una preghiera sia come una storia di fantascienza in un mondo in progressivo disgregamento.
È un corto scarno, fatto di “avanzi” di ieri e di oggi, che potrebbe essere un ritratto realistico di un domani sul nostro pianeta”.
Dichiarazioni di Paolo Rossi:
“Sono molto felice che il film al quale io ed il mio collega Nicola Rebora abbiamo contribuito a creare abbia vinto il premio speciale della giuria al Torino Film Festival, merito del regista Francesco Clerici che ha creduto nei video che io Nicola avevamo lasciato in disparte negli hard disk; il regista si entusiasmò quando lo conobbi e rimase colpito del fatto che io e il mio collega scartavamo spesso tutti i video di animali che osservano direttamente in camera (accorgendosi delle videotrappole) in quanto poco naturali e poco adatti ai miei documentari, ha deciso così di dare loro “nuova vita” e utilizzarli per questo cortometraggio che ci auguriamo non sia anche un funesto presagio riguardo a un futuro dove l’uomo non esiste più e dove gli animali selvatici vivono e sopravvivono magnificamente.(Paolo Rossi)
Il regista Paolo Rossi tornerà a Torino il 10 febbraio 2024, con la presentazione del suo libro fotografico “Il gatto dei boschi” (rare immagini dello schivo felino) nel “Tavolo Animali & Ambiente” (info a questo link). L’evento si svolgerà in Piazza Statuto, 15. Info: 011 530 824.
Info e interviste all’indirizzo email: ff.clerici@gmail.com
Titolo: Even Tide
Italia, Svizzerra 2023, 11 min
Regia e montaggio: Francesco Clerici
Voce: Jon Barrenechea
Sceneggiatura: Jon Barrenechea / Francesco Clerici Riprese: Paolo Rossi, Nicola Rebora
Montaggio e mix del suono: Carlo Comazzi
Una produzione: OPI / Andrea Lavagnini / Francesco Clerici
Produttore esecutivo: Andrea Lavagnini
Grafica del poster: Matteo Maria Dell’Olio / Pelin Iğdebeli / PLUM
BIOGRAFIA
Laureato in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università Statale di Milano, Francesco Clerici dal 2009 collabora con la CICAE (Confédération Internationale des Cinéma d’Art e d’Essai), con l’artista Velasco Vitali e insegna in alcune università italiane (Università degli studi e Politecnico di Milano, IULM, Raffles).
Il gesto delle mani, sua opera prima, ha vinto il premio FIPRESCI al Festival di Berlino nel 2015.
I suoi lavori sono stati presentati in festival di tutto il mondo e proiettati in location come la National Gallery of Art di Washington, BFI di Londra, Cineteca Nacional de Mexico, ICA di Londra, Barbican, MAXXI di Roma, Palazzo Reale di Milano, MART, Documentary Film Center di Mosca.
Nel 2018, la Cinemateque di Grenoble ha dedicato una retrospettiva al suo lavoro.
Nel 2022, i suoi ultimi due film documentari La paz del futuro e Enrico Cattaneo. Rumore Bianco sono stati presentati alla Festa del Cinema di Roma.
Nel 2022, i suoi ultimi due film documentari La paz del futuro e Enrico Cattaneo. Rumore Bianco sono stati presentati alla Festa del Cinema di Roma.