Una ricerca delle Università di Warwick e Torino dimostra come i giovani Indri del Madagascar imparano gradualmente a modulare le proprie vocalizzazioni complesse. Un processo simile all’acquisizione del controllo vocale nei bambini.

Uno studio, guidato dalle primatologhe dell’Università di Warwick (UK) e dell’Università di Torino, le Dr.sse Chiara De Gregorio e Daria Valente, recentemente pubblicato in un numero speciale della rivista Philosophical Transactions of the Royal Society B., ha illustrato come gli indri, i lemuri canterini del Madagascar, imparano a modulare il proprio canto man mano che crescono, proprio come i bambini umani che sviluppano il controllo della propria voce.
Gli indri cantano per difendere il loro territorio, comunicare con i membri della famiglia e rafforzare i legami sociali. Sono unici tra i lemuri perché cantano in gruppo costruendo canti composti da lunghe note melodiche, che però non sono sempre perfettamente armoniche e possono contenere difformità nella modulazione di frequenza. Queste irregolarità sono chiamate fenomeni non lineari.
“Esistono diverse teorie per spiegare perché alcuni indri producano suoni irregolari, tra cui l’ipotesi che si tratti di un’espressione emotiva o un vero e proprio strumento di comunicazione. Analizzando 16000 unità estratte dai canti di 62 indri registrati nel loro ambiente naturale, abbiamo scoperto che i giovani indri producono suoni più irregolari rispetto agli adulti, questo suggerisce che impiegano tempo per sviluppare un canto come quello degli adulti”, dichiara Chiara De Gregorio.
Le ricercatrici hanno anche osservato un numero maggiore di imprecisioni alla fine delle frasi in cui è articolato il canto, segno che gli animali si stancano vocalmente, proprio come succede ai cantanti umani dopo una lunga esibizione.
“Imparare a cantare in maniera perfetta richiede tempo, anche per i primati”, aggiunge De Gregorio. “Il ruolo comunicativo del canto degli indri offre una prospettiva evolutiva sulle origini della comunicazione ritmica e melodica nei primati e negli esseri umani. Le somiglianze tra le difficoltà di un bambino nell’apprendere il linguaggio e la musica, e quelle di un giovane indri nel perfezionare il proprio canto suggeriscono la presenza di elementi in comune nei processi di sviluppo del comportamento vocale di queste due specie”.