PROPRIETARIO: Graziano Menossi
CAVALLO: WADI KID M vincitore del Performance -Test 2000
Graziano Menossi nasce 55 anni fa a Gonzaga, in provincia di Mantova, ma ben presto si trasferisce con la famiglia nel territorio di Cisterna di Latina dove tuttora risiede e ha le sue attività, che lo vedono impegnato in settori diversi: da un lato l’estrazione e la lavorazione di travertino, marmi e graniti, dall’altro l’attività allevatoriale condotta nell’Azienda Agricola di famiglia, “II Tiglio”.
La scelta di associare ad un’attività ormai consolidata e totalmente eterogenea una passione come quella dell’allevamento di cavalli da salto ostacoli deve avere, secondo Graziano Menossi, un’origine tanto lontana nel tempo quanto squisitamente mantovana: la cultura gonzaghesca della selezione equina, così raffinata da fare scuola all’Europa rinascimentale, ha certamente lasciato più di qualche traccia di sé in questo imprenditore poliedrico ed originale, da sempre attento alle tendenze allevatoriali più innovative e capace, in un arco di tempo tutto sommato breve, non solo di farsi conoscere positivamente in Italia, ma anche di affacciarsi con successo allo scenario europeo.
I frequenti viaggi all’estero, condotti inizialmente per motivi di lavoro, gli consentono di soddisfare le sue curiosità e di misurare la distanza tra l’allevamento italiano e quello europeo, soprattutto tedesco, improntato a criteri di scientificità genetica regolarmente sottoposti alla verifica di severe prove attitudinali.
La necessità di svecchiare pratiche allevatoriali consolidate dalla tradizione piuttosto che avvalorate dai risultati appare a Graziano Menossi improrogabile, tanto da indurlo a mettere in pratica nella sua Azienda Agricola quanto ha appreso dalle sue frequentazioni con alcuni dei più noti allevatori europei: nasce così un centro di fecondazione ispirato ai criteri più moderni e condotto da un’equipe veterinaria di altissima professionalità.
L’Azienda Agricola “II Tiglio” conosce però anche altri momenti di grande animazione, giacché le imponenti strutture sportive che la arricchiscono ospitano periodicamente, ormai da numerosi anni, manifestazioni agonistiche anche di livello internazionale e rassegne allevatoriali la cui qualità organizzativa non sfigura di fronte a quelle europee prese a modello.
L’impegno profuso da Graziano Menossi non si appaga tuttavia di successi puramente personali, anche se lusinghieri.
L’obiettivo di promuovere l’allevamento italiano del cavallo sportivo spiega la sua decisione di accettare la presidenza dell’Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo da Sella Italiano (A.N.A.C.S.I.), costituitasi in seno all’A.I.A. con l’intento di raccogliere gli allevatori attraverso le A.P.A di appartenenza: queste ultime, presenti in numero di 85 e capillarmente diffuse sul territorio nazionale, rappresentano secondo Graziano Menossi un patrimonio da utilizzare ed un esempio già operante di federalismo, che dovrebbe far riflettere e che merita particolare attenzione in un momento culturale in cui di federalismo tanto si parla.
Si possiede già, senza saperlo, una struttura molto simile agli stud-book europei più avanzati, come l’Holsteiner e l’Hannoveraner.
Graziano Menossi ama ripetere che il modello europeo dimostra come l’allevamento equino possa uscire dalla riduttiva dimensione amatoriale in cui è stato sinora relegato per accedere a pieno titolo a quella delle attività da reddito; agli allevatori, oggi più che in passato, si impongono scelte che la fase di grande fermento innovativo che si sta attraversando renderà decisive per il futuro della loro attività
La Convenzione A.I.A – F.I.S.E., recentemente conclusa, rappresenta un passo importante in questo cammino che ha per traguardo un grande allevamento ed una grande Federazione degli Sport Equestri, ed in questa stessa ottica si colloca la scelta, lungamente meditata, della candidatura di Graziano Menossi alla Presidenza del Comitato Regionale F.I.S.E del Lazio, uno dei più importanti e rappresentativi nel panorama nazionale.
L’impegno è grande, e certamente lo sarà ancor più il dispendio di energie necessario a perseguire un simile obiettivo, ma i benefìci che per l’equitazione italiana ragionevolmente se ne possono attendere valgono bene, secondo Graziano Menossi, un simile sforzo.
Il Tiglio