L’ALTA QUOTA FA BENE AI MANAGER: ECCO I 5 BENEFIT SU SALUTE PSICOFISICA E PERFORMANCE LAVORATIVE
In un periodo in cui le stagioni fredde spingono a ridurre le attività all’aria aperta, sempre più manager e professionisti HR si stanno immergendo nell’ambiente montano, trovando ispirazione nella resilienza e nell’equilibrio che la natura offre. La Giornata Mondiale della Montagna diventa l’occasione perfetta per riflettere con due testimoni dell’esperienza alpina: Claudio Honegger, amministratore unico di Richmond Italia e Mattia Conte, scalatore ed escursionista, su come il contatto con la montagna possa trasformarsi in una potente strategia di crescita personale e professionale, riducendo lo stress e rafforzando l’equilibrio interiore. Lo conferma anche lo studio di National Geographic: l’escursionismo non solo migliora la salute fisica e mentale, ma stimola anche la memoria, la creatività e la capacità di risoluzione dei problemi, rendendolo un alleato indispensabile per i leader aziendali
Con l’arrivo della stagione fredda si tende a pensare che le attività all’aperto diminuiscano, ma negli ultimi anni si è riscoperta l’importanza di vivere l’ambiente esterno, in particolare la montagna. È stato dimostrato da numerose ricerche scientifiche che il costante contatto con la natura sia fondamentale per migliorare le performance lavorative e il benessere psicofisico: proprio in occasione della Giornata Mondiale della Montagna è interessante indagare come possa essere fonte di stimoli per affrontare le sfide lavorative, ridurre lo stress e rafforzare il legame con la natura. Lo conferma anche un recente studio di National Geographic, intitolato “Why hiking is uniquely beneficial for your body and your brain“, secondo cui l’escursionismo offre numerosi benefici per la salute fisica e mentale. Sul piano fisico, infatti, migliora la salute cardiovascolare, muscolo-scheletrica, l’equilibrio e la coordinazione; mentre è dimostrato che sul piano mentale, riduce lo stress, l’ansia e la depressione, migliorando parametri fisiologici come la variabilità della frequenza cardiaca e i livelli di cortisolo. Inoltre, questa attività rafforza la memoria, le capacità cognitive e le abilità di risoluzione dei problemi. Infine rappresenta senz’altro un’opportunità per riconnettersi con la natura, migliorando longevità e benessere complessivo.
L’ambiente montano diventa così una metafora e una pratica di equilibrio, resilienza e capacità di affrontare le sfide, offrendo strumenti per migliorare il proprio approccio sia alla vita che al lavoro. Anche Claudio Honegger è d’accordo sul fatto che la montagna apporti dei benefici significativi al benessere psicofisico. Infatti, il founder e amministratore unico di Richmond Italia è partito per un’escursione in Nepal e ha riportato la sua testimonianza: “Da appassionato di mare, non avrei mai immaginato di cimentarmi in un’avventura in montagna. Tuttavia, con Richmond Italia, ho deciso di sostenere l’impresa di Mattia Conte, anche lui velista e amante del mare, che si appresta ad affrontare gli 8000 metri dell’Annapurna. Per me, salire in montagna è stata un’esperienza unica e affascinante: mi sono trovato al cospetto delle cime più alte e maestose del mondo. Nonostante la preparazione, affrontare la salita è stato impegnativo: man mano che si guadagna quota, l’aria diventa sempre più rarefatta, e ogni respiro si fa più difficile. Ciò che però mi ha colpito di più – aggiunge Honegger – è stato poter condividere questa avventura con la mia famiglia. Anche fermandoci ai 4600 metri, è stata un’esperienza indimenticabile, che mi ha permesso di riscoprire la montagna e viverla nella sua essenza più autentica. Se ripenso a ciò che quest’avventura mi ha lasciato, il primo insegnamento che mi viene in mente è quanto la montagna mi abbia ispirato, spingendomi ad affrontare nuove fatiche, sfide e obiettivi, ancor prima che come manager, come essere umano”.
D’altronde, come lascia intendere Honegger, i manager sono prima di tutto esseri umani, motivo per cui incorporare i benefici della montagna nella propria routine non è solo una scelta salutare, ma anche strategica per tutti. L’escursionismo e il lavoro effettivamente condividono molti parallelismi, in particolare nell’approccio da adottare per affrontare nuove sfide e obiettivi. La preparazione è fondamentale in entrambi i contesti: il tipo di percorso o il clima determinano cosa mettere nello zaino, così come ogni cliente ha determinate esigenze che bisogna saper trattare in modo mirato. La focalizzazione sui fattori essenziali è altrettanto cruciale: in montagna, ogni peso extra rallenta il cammino, mentre nel lavoro è importante concentrarsi sulle attività strategiche, delegando ciò che può ostacolare la scalata verso il successo. Il lavoro di squadra è un altro elemento chiave: in montagna, il successo dipende dall’affiatamento del gruppo, così come nel lavoro, dove l’inclusione e la fiducia all’interno dei team sono fondamentali. La pianificazione è importante, ma l’adattabilità agliimprevisti è altrettanto necessaria, sia durante un’escursione che in ambito lavorativo. Infine, il piacere del viaggio: godersi ogni passo del cammino, celebrando i piccoli traguardi, è essenziale per mantenere alta la motivazione, sia sulle vette innevate che in ufficio.
Se Claudio Honegger ha optato per un’avventura in alta quota prudente e all’insegna dell’esperienza in famiglia, portando con sé anche i suoi due figli, l’atleta 53enne Mattia Conte ha deciso di tentare la scalata invernale alla vetta dell’Annapurna, con la stessa Richmond Italia a fare da sponsor. Già nel libro Campo Tre, pubblicato nel 2021 da Solferino, Conte racconta la scalata invernale al K2 e quanto la montagna rappresenti una sfida universale che insegna l’umiltà, la preparazione e il rispetto. A testimonianza del fatto che dalla montagna e dall’attitudine che serve per affrontarla si possono trarre insegnamenti da applicare anche sul lavoro.
Ecco, secondo gli esperti, i 5 principali benefici della montagna da applicare anche nella vita professionale:
· Riduzione dello stress e rigenerazione mentale: l’aria fresca, l’assenza d’inquinamento acustico e la bellezza naturale dei paesaggi montani favoriscono una riduzione significativa dello stress. La scienza dimostra infatti che trascorrere del tempo in alta quota riduce i livelli di cortisolo. Come applicarlo al lavoro: incorporare pause significative e momenti di disconnessione digitale, come brevi ritiri in ambienti naturali, può favorire una mente lucida e una maggiore capacità decisionale.
· Miglioramento della resilienza: affrontare le sfide delle escursioni o della scalata insegna a superare ostacoli, migliorando la resilienza mentale e fisica. Queste esperienze aiutano a sviluppare un mindset orientato alla soluzione dei problemi. Come applicarlo al lavoro: allenare il team a gestire situazioni difficili con workshop immersivi in montagna può tradursi in una maggiore capacità di affrontare crisi aziendali.
· Aumento della creatività: la natura stimola il pensiero creativo, infatti diversi studi dimostrano che camminare all’aria aperta favorisce il flusso di idee e la capacità di problem solving. Come applicarlo al lavoro: pianificare brainstorming e riunioni strategiche in ambienti naturali può generare soluzioni innovative e favorire una visione fuori dagli schemi.
· Benessere fisico e vitalità: la montagna spinge a muoversi, attività come escursioni e trekking migliorano la circolazione, rafforzano il cuore e stimolano la produzione di endorfine, aumentando il livello di energia. Come applicarlo al lavoro: promuovere iniziative aziendali di team building basate su attività fisiche in montagna può migliorare il morale e la coesione del team.
· Connessione con valori profondi: la maestosità della montagna invita a riflettere su se stessi, sulle proprie priorità e sulla propria missione personale e professionale. Questo allineamento interiore può portare a una leadership più autentica e consapevole, ma anche a una maggiore predisposizione nei confronti del cliente. Come applicarlo al lavoro: integrare momenti di riflessione personale nei percorsi di formazione manageriale permette di costruire una leadership più empatica e orientata al lungo termine.