Si è svolto oggi 25 maggio, a Roma, un incontro tra il Ministro della Salute Speranza ed una delegazione FNOVI composta dal Presidente Gaetano Penocchio, dalla Vicepresidente Daniela Mulas e dal Consigliere Antonio Limone.
Tra le problematiche portate oggi all’attenzione del Ministro, la delicata questione del ruolo del medico veterinario in un’ottica di “medicina unica”.
E’ stato sottolineato che l’attualità delle malattie trasmesse dagli animali, i nuovi squilibri climatici, le nuove criticità che vanno dall’impatto ambientale degli allevamenti intensivi al problema della antimicrobico-resistenza, dal benessere animale alla sicurezza alimentare sono tutti temi centrali nell’impegno quotidiano dei medici veterinari, interconnessi fra loro e con il concetto di salute, come più autentica realizzazione dell’archetipo One Health.
L’incontro è stata anche l’occasione per formulare l’auspicio che profili medico veterinari tornino a ricoprire posizioni apicali nell’organigramma delle Direzioni ministeriali vocate alla sanità pubblica veterinaria e alla sicurezza alimentare. Le principali emergenze sanitarie che in questi ultimi mesi hanno coinvolto, e stanno ancora coinvolgendo l’intera rete dei servizi veterinari territoriali, hanno fatto emergere con chiarezza il ruolo fondamentale del Ministero della Salute come centro di coordinamento delle attività, ed il Dicastero non può che avvantaggiarsi dalla presenza di medici veterinari in grado di esprimere competenze di alto profilo professionale.
Il Ministro Speranza, preso atto della rilevanza delle questioni affrontate nel corso del colloquio, ha espresso l’impegno a rafforzare l’organico dei medici veterinari in servizio nel comparto della sanità pubblica veterinaria.
Sono state inoltre illustrate al Ministro le criticità connesse alla gestione dell’attività ordinistica tesa ad accertare l’adempimento dell’obbligo vaccinale degli iscritti agli Albi professionali che, da sempre particolarmente gravosa per la mole di adempimenti richiesti alle fragili strutture amministrative degli organismi ordinistici, oggi non sta traendo alcun beneficio dal mutato assetto dell’emergenza pandemica.
È stato chiesto al Ministro di individuare le strategie per gestire al meglio questo momento storico, favorendo il ritorno all’espletamento delle attività professionali da parte degli iscritti, pur sempre nel rispetto di misure di prevenzione indicate in specifici protocolli.