Duccio Bartalucci, 69 anni, è il commissario tecnico del salto ostacoli italiano, incarico che ricopre dal 2018 dopo averlo svolto anche in precedenza a partire dal 1998. Da cavaliere ha disputato 34 Coppe delle Nazioni (era nella squadra che ha vinto a Hickstead nel 1994), partecipando anche a un Mondiale (Dublino 1982) e un Europeo (Hickstead 1983).
È lui a illustrare la valenza tecnica di Jumping Verona. “L’appuntamento all’interno di Fieracavalli è tra quelli imprescindibili nel calendario nazionale, unitamente allo CSIO di Piazza di Siena a maggio e alla tappa romana del Global Champions Tour a settembre. Ha una sua importanza particolare perché è l’unico indoor, perfetto anello di congiunzione tra le gare all’aperto nell’anno che sta per concludersi e in quello che verrà, nel quale siamo attesi dai Mondiali”.
Gli azzurri non hanno purtroppo brillato nei tre grandi eventi del 2021 (Olimpiade a Tokyo, dove ha partecipato il solo Emanuele Gaudiano nella gara individuale, Europei a Riesenbeck e finale di Longines FEI Nations Cup a Barcellona). E i risultati recenti non hanno aiutato Duccio Bartalucci e Marco Porro nelle scelte per Verona.
“Sapevamo che sarebbe stata una stagione difficile, con un parco cavalli decisamente impoveritosi rispetto alle annate precedenti. Le prestazioni dei nostri cavalieri ne hanno risentito non poco, ma faremo tesoro di queste difficoltà per rilanciarci nel più breve tempo possibile. Magari facendo bene proprio a Verona: Piergiorgio Bucci e Emanuele Gaudiano sono le nostre carte per questa edizione della World Cup 2021-22. Per loro è già stabilito il programma di partecipazione fino alla fine dell’anno nelle prossime quattro tappe: Madrid, La Coruna, in Sagna, Londra e Mechelen in Belgio. Le altre scelte per Jumping Verona hanno tenuto in considerazione non solo le prestazioni più recenti, da parte di tutti, ma anche il comportamento generale nell’anno”.
Questi gli azzurri per Jumping Verona 2021
CSI5*-W: Fabio Brotto, Piergiorgio Bucci, Francesca Ciriesi, Lorenzo De Luca, Emanuele Gaudiano, Giulia Martinengo Marquet, Luca Marziani, Riccardo Pisani, Francesco Turturiello;
CSI5*-W (senza partecipazione al Gran Premio): Filippo Marco Bologni, Matteo Leonardi, Nico Lupino, Ludovica Minoli;
SMALL TOUR: Francesco Correddu (Young Rider), Roberto Previtali, François Spinelli.
Ospiti stranieri: grande spettacolo con i primi tre del ranking internazionale
Tra i cavalieri che hanno confermato la loro partecipazione a Jumping Verona 2021, tappa italiana della FEI Jumping World Cup, cinque sono attualmente presenti nella Top Ten del ranking FEI: lo svedese Peder Fredricson, appena diventato nuovo numero 1, il tedesco Daniel Deusser (n. 2), lo svizzero Martin Fuchs (n. 3), il brasiliano Marlon Modolo Zanotelli(n. 5) e l’altro rossocrociato Steve Guerdat (n. 6). Altri nomi importanti sono quelli del tedesco Christian Ahlmann, la leggenda d’oltre Manica, John Whitaker, l’austriaco Max Kühner, la statunitense Jessica Springsteen, lo spagnolo Eduardo Alvarez Aznar, lo svizzero Pius Schwizer, lo svedese Rolf Göran Bengtsson, i belgi Niels Bruynseels, e Olivier Philippaerts, l’irlandese Denis Lynch.
Ahlmann e Deusser hanno già vinto il Gran Premio di Jumping Verona, rispettivamente nel 2013 e nel 2018. Whitaker ci è riuscito due volte, nel 1997 e nel 2000, ma all’epoca la tappa italiana della FEI Jumping World Cup si disputava a Bologna. Guerdat, Fuchs, Fredricson e Deusser si sono invece classificati ai primi quattro posti nella ultima finale di World Cup 2019 disputatasi a Göteborg (nel 2020 e nel 2021 le finali sono state annullate così come le due edizioni 2019-2020 e 2020-2021 della Coppa del Mondo). Sono infine due i medagliati olimpici di Tokyo: Fredricson è stato oro a squadre e argento individuale, la Springsteenargento a squadre.
Pillole di World Cup
Fieracavalli e Verona quest’anno ospitano per la 20ª volta una tappa della FEI Jumping World Cup. Dal 2001 nelle edizioni precedenti (il Gran Premio del 2011 fu annullato) ci sono state cinque vittorie per Germania e Olanda, due per la Gran Bretagna, una per Belgio, Brasile, Egitto, Francia, Irlanda e Spagna. Soltanto l’olandese Albert Zoer è riuscito a imporsi per due volte (2005 e 2007) a Verona, l’ultimo vincitore è stato invece il britannico Scott Brash nel 2019.
Nessun cavaliere italiano finora ha trovato posto nell’albo d’oro della gara. In cinque sono però saliti sul podio, per un totale di sei volte: Andrea Herholdt terzo nel 2004, Juan Carlos Garcia secondo nel 2005, Omar Bonomelli terzo nel 2008, Luca Maria Moneta secondo nel 2012 e terzo nel 2013, Alberto Zorzi secondo nel 2017.
Prima di Verona, la FEI Jumping World Cup aveva fatto tappa in Italia già per otto anni (a Milano nel 1983, a Birago nel 1984, a Bologna dal 1995 al 2000), con due vittorie per Francia e Gran Bretagna, una per Germania, Irlanda, Olanda e Svizzera. In quelle occasioni l’unico duplice vincitore è stato il britannico John Whitaker.
Nessuna amazzone è mai salita sul gradino più alto del podio a Verona. La svizzera Lesley McNaught Maendli c’è riuscita invece a Bologna nel 1999.