Anche le corse, per loro natura, vantano origine antichissima. Del trotto, inteso non come semplice traino della biga a scopi bellici, ma di disciplina sportiva vera e propria , si parla fin dal V secolo a.C., anche se bisognerà aspettare un bel po’ di secoli prima di trovare un soggetto che sia in grado di ‘fissare’ la corsa al trotto come specialità a se stante: il norfolk.
Le prime corse vere, ma al tempo stesso informali, in quanto effettuate in campagna e con carrozzine di varie fogge e usi, si disputarono agli inizi del 1800 nei villaggi di Olanda e Belgio.
Ben presto la specialità, di stampo decisamente popolare, in contrapposizione alle sfilate di attacchi dei ricchi signori, prese piede anche in Italia: le prime corse ufficiali si disputarono a Padova, al Prato alla Valle, oggi bellissima piazza centrale, e vennero costruite apposta appositi veicoli leggeri chiamati ‘padovanelle’.
Nel 1836 venne inaugurato a Cherbourg, in Francia, un grande ippodromo per il trotto, dove correvano soggetti norfolk, orlov e naturalmente normanni, tutti rappresentanti di razze che influenzarono notevolmente le linee di trottatori di tutto il mondo.
Il trotto è rimasta una disciplina decisamente popolare; il driver corre seduto su un sulky, ovvero un calessino leggerissimo, appoggiando i piedi su apposite staffe. Ma in alcuni Paesi, soprattutto in Francia, si praticano anche gare di trotto montato, in cui non ci sono il driver e il sulky ma il cavaliere, che monta in sella al cavallo.
Il galoppo ha invece la stessa origine del salto ostacoli: i cavalli venivano fatti correre nelle fiere agricole per metterne in luce doti e capacità e quindi spuntare un prezzo migliore di vendita. Il che mise subito in moto il movimento-scommesse. Alle corse al galoppo è naturalmente legata l’affascinante storia del purosangue inglese e l’influenza del cavallo arabo.
Le corse al galoppo attuali, intese in senso sportivo, si dividono in corse in piano e corse ad ostacoli.Le corse in piano si disputano su un terreno erboso (ma in Usa e in Australia si corre anche su piste in sabbia) su distanze varianti dai 1.000 ai 2.400 metri.
Le corse ad ostacoli si dividono a loro volta in: siepi (in cui si devono appunto superare delle siepi), steeple-chase (oltre alle siepi si devono saltare anche arginelli, muretti, piccoli fossi) e cross country (ovvero con ostacoli naturali più impegnativi rispetto a quelli dello steeple-chase).
Alle corse, sia di trotto che in piano o sugli ostacoli naturali sono ammessi, in categorie a loro riservate, non solo i fantini professionisti ma anche i dilettanti, chiamati un gergo gentlemen drivers (per il trotto) e gentlemen riders. Il mondo delle corse è considerato una vera e propria industria, in quanto coinvolge un gran numero di addetti ai lavori e crea un importante movimento di denaro (superiore a quello del totocalcio) con le scommesse.
Fonte: www.sanrosso.it