ROMA – “L’Italia è stata la prima nazione al mondo a riconoscere il cavallo come atleta, diventando un caso di studio a livello giuridico.
Il nostro obiettivo è quello di estendere questa normativa a tutta l’Unione Europea come grande atto di civiltà”. Lo ha dichiarato Marco Di Paola, presidente della Federazione Italiana Sport Equestri (Fise), nel corso della conferenza stampa di presentazione, al Senato, del volume “Il cavallo atleta: prospettive e tutele”. “Abbiamo la fortuna – ha aggiunto Di Paola – di rappresentare uno sport olimpico e che si svolge con un compagno: il cavallo. Pensavamo che fosse giusto riconoscere la sua figura di atleta a livello giuridico e per questo ringraziamo il Parlamento che lo ha fatto con il decreto legislativo n.36 del 2021. Prima era riconosciuto solo come bene di trasporto, di lavoro, fiscale o anche alimentare. Questo riconoscimento parlamentare ha portato a una serie di convegni e approfondimenti. Il risultato finale è questo volume che però non vuole essere un punto di arrivo, ma un punto di partenza per arricchire di contenuti questa ‘scatola giuridica’”.
Il presidente della Fise ha inoltre ricordato il ruolo importante dello sport, riconosciuto anche nella Costituzione da settembre 2023, come valore di “benessere psico-fisico e sociale dei cittadini” e non più solo legato al senso della “competizione agonistica”. Tutto questo, ha concluso, si collega al “rapporto speciale da compagni di vita fra cavallo e cavaliere”, riflesso di un “legame millenario fra cavallo e uomo che prima di essere sportivo era connesso al lavoro e al trasporto”.
DVA/Agipro