L’unità di ricerca romagnola coordinata da Acquario di Genova e Fondazione Acquario di Genova, ha foto identificato, in 9 avvistamenti, ben 28 esemplari di tursiope. Prediligono la zona a 10 miglia dalla costa, accodandosi spesso ai pescherecci in attività e comunicano fra loro.

Le buone notizie per la salute del Mare Adriatico sono emerse nella conferenza stampa di presentazione dei risultati del primo anno di ricerca di “Delfini Metropolitani Adriatico”, l’unità di ricerca romagnola del progetto di monitoraggio a lungo termine Delfini Metropolitani, coordinatore Guido Gnone per Acquario di Genova e Fondazione Acquario di Genova Onlus, grazie al supporto di PROMED (www.promedproject.org) e del Marina di Cattolica, che si è tenuta questa mattina, all’Acquario di Cattolica, in concomitanza delle giornate mondiali dell’Ambiente e dell’Oceano, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, e all’interno del Festival dell’Industria e dei Valori d’Impresa di Confindustria Romagna.
Scopo principale di PROMED (PROtecting MEditerranean Diversity) è valutarelo stato di conservazione dei cetacei che vivono nel Mare Nostrum e il monitoraggio della diversità delle specie, soprattutto in relazione agli effetti del cambiamento climatico. Il progetto Delfini Metropolitani Adriatico nasce quindi con l’obiettivo di colmare un vuoto di conoscenze sul versante italiano dell’Adriatico Centro Settentrionale.
Questi gli obiettivi raggiunti dopo il primo anno di osservazione: gli esemplari riconosciuti dai ricercatori lungo la costa romagnola sono poco meno di una trentina, ventotto, per la precisione. Lo ha dichiarato Stefano Furlati, Responsabile Didattico-Scientifico Costa Edutainment Romagna e referente del progetto Delfini Metropolitani Adriatico.
I RISULTATI IN ADRIATICO
Sulla costa Adriatica da aprile a ottobre 2024 (per una media di due uscite settimanali, in base alle condizioni meteo) il team di ricerca ha monitorato un’area compresa entro un raggio di 25 miglia nautiche dalla Marina di Cattolica, tra Cervia e Senigallia, confermando la presenza del tursiope (Tursiops truncatus), specie di delfino che sembra prediligere le acque di piattaforma, entro i 200 metri di profondità. I ricercatori hanno inoltre potuto verificare che anche in quest’area, come nel levante ligure e in altre zone del Mediterraneo, i tursiopi sembrano attratti dalle attività di pesca a strascico.
Su 15 uscite in mare, nove sono stati gli avvistamenti per un totale di 28 individui fotoidentificati individualmente. Tutti a distanza di circa 8-10 miglia dalla costa. Piccola curiosità: sulle prime tre uscite svolte nel 2025, un tursiope soprannominato ‘Pinnabianca’ era già stato fotoidentificato nel 2024, facendo supporre che si tratti di un animale residente, che trova in quest’area una zona consona alle sue esigenze.
Delfini Metropolitani Adriatico coinvolge le strutture Acquario di Cattolica e Oltremare 2.0 del gruppo Costa Edutainment, con il supporto del Marina di Cattolica che ha messo a disposizione due imbarcazioni – un gommone di 8 metri di lunghezza con motore fuoribordo e un cabinato Striker 44 Sport Fisherman di 14 metri di lunghezza – oltre allo skipper e al carburante.
COME SI SVOLGE LA RICERCA: LA PIATTAFORMA INTERCET.IT
Dotati di fotocamere con teleobiettivo e GPS, i ricercatori mappano la presenza di tursiopi e altri cetacei usando la foto-identificazione, per riconoscere i singoli individui avvistati e tracciare i loro spostamenti, caricando i risultati sulla piattaforma Intercet (www.intercet.it), già ricca dei dati raccolti da oltre 50 istituti di ricerca mediterranei in oltre 20 anni, analizzati in forma aggregata. A ogni avvistamento i ricercatori registrano su schede apposite la posizione geografica esatta, la specie, il numero di individui, il numero di piccoli (se presenti) e scattano fotografie dettagliate alle pinne dorsali dei delfini. La maggior parte dei tursiopi porta infatti sulla pinna dei “segni particolari” (i cosiddetti “marcaggi naturali”) dovuti per lo più a interazioni sociali. Si tratta di un vero e proprio Identikit che permette di riconoscere i singoli individui.
NOVITA’ 2025
Da quest’anno il progetto Delfini Metropolitani Adriatico è anche oggetto di una tesi di laurea che ha il suo focus sulla comunicazione acustica. I ricercatori tenteranno di capire se esistono differenze con i “linguaggi” di altri gruppi di tursiopi (ad esempio quelli del Mar Ligure) e se quindi le diverse unità mediterranee utilizzano «dialetti» diversi per comunicare.
GLI INTERVENTI
Alessandro Uguccioni, Assessore all’Ambiente del Comune di Cattolica, ha sottolineato come l’impegno della città “Siamo fieri di ospitare questo progetto a Cattolica: è sempre importante studiare quello che accade nel nostro mare e soprattutto monitorarlo nel tempo, in relazione ai cambiamenti climatici”
Alessandro Pesaresi, Presidente delle delegazione territoriale di Rimini di Confindustria Romagna:
“Il Festival dell’Industria e dei Valori di Impresa, giunto all’undicesima edizione, apre le porte delle aziende associate per far vedere e toccare con mano, a tutta la comunità, la ricchezza che viene prodotta dalle imprese del territorio. L’appuntamento di oggi è un bellissimo esempio: le strutture del Gruppo Costa sono da tempo attive nella conservazione e tutela della biodiversità e delle specie marine, fornendo una testimonianza concreta di quella sostenibilità di cui spesso sentiamo parlare, ma che a volte è un concetto un po’ astratto. Senza dimenticare il carattere internazionale di questo progetto, che ben rappresenta il mix riuscito e vincente tra industria e turismo a Rimini e in Romagna. La sostenibilità è uno dei valori di impresa spesso ricorrenti nel nostro festival. In azienda la intendiamo e la viviamo a tutto tondo, economica, sociale e ambientale, ma certamente è quest’ultimo aspetto che ha acceso l’attenzione sul concetto”.
Stefano Furlati, biologo e responsabile del Dipartimento Didattico Scientifico Polo Adriatico di Costa Edutainment: “In tre anni di attività, l’ipotesi che lo studio vuole verificare è la presenza regolare del tursiope nell’area di studio e se ci sono associazioni tra i delfini e alcune attività antropiche come la pesca. Al momento queste ipotesi sembrano essere state comprovate. I tursiopi vivono anche per più tempo in questa zona, ci sono degli esemplari riconosciuti che abbiamo foto identificato anche l’anno scorso. E amano seguire i pescherecci, soprattutto per la pesca a strascico, per cacciare e trovare cibo più facilmente. Per costruire una prima mappatura dei cetacei nell’area di studio, ottimizzando le risorse a disposizione, abbiamo utilizzato l’esperienza ligure, iniziando ad indagare le aree di attività dei pescherecci, potenziali attrattori per i delfini. Ed è qui che li abbiamo trovati. Nei nove avvistamenti ci siamo sempre trovati a 8-10 miglia dalla costa, dove lavorano i pescherecci che navigano a 3-4nodi di velocità. Nel prossimo futuro confronteremo i nostri dati con quelli raccolti dai gruppi di ricerca di Croazia, Serbia e Montenegro, per capire come i delfini si spostano e si distribuiscono nell’Adriatico centro settentrionale”.
OGNUNO PUO’ FARE LA SUA PARTE
L’attività di ricerca può e deve avvalersi del supporto di tutte le persone che vivono il mare.
Il progetto PROMED mette a disposizione di tutti i cittadini fruitori del mare due importanti strumenti di Citizen Science:
- Un Video divulgativo nelle principali lingue mediterranee (Italiano, Francese, Spagnolo, Inglese, Turco e Arabo), che illustra la presenza dei cetacei nel Mediterraneo, le sfide, le minacce, gli obiettivi del progetto e il comportamento da tenere durante gli avvistamenti per non disturbare gli animali e disponibile sulla homepage del sito www.promedproject.org
- Un numero WhatsApp dedicato: (+39 379 153 8203), dove i cittadini, e non solo i regatanti, possono inviare segnalazioni fotografiche dei loro avvistamenti. Tutte le immagini e i dati raccolti saranno caricati su Intercet www.intercet.it.
Ma come comportarsi in caso di avvistamento dei cetacei? Un codice di condotta è a disposizione di tutti i cittadini dal sito di PROMED, a questo link:
https://promedproject.org/codice-condotta/