È ormai evidente che le attuali leggi dell’UE sul trasporto di animali vivi sono crudeli, obsolete e inadatte allo scopo di proteggerli dalla sofferenza. E come se questo non bastasse, sono tantissime le volte in cui le indagini hanno messo in luce l’incapacità degli Stati membri dell’UE di far rispettare le norme.
L’UE sta attualmente rivedendo la normativa sul trasporto di animali vivi all’interno dei confini dell’UE e verso Paesi terzi. Nella Giornata internazionale di sensibilizzazione sul divieto di esportare animali vivi, facciamo appello ai decisori politici dell’UE per chiedere una revisione della normativa ambiziosa e al passo con le richieste dei cittadini europei, che si oppongono con sempre maggiore forza al trasporto su lunghe distanze, durante il quale gli animali sono esposti a grave stress e sofferenza, lasciati anche per intere giornate senza cibo, acqua e riposo adeguato. La paura di questi animali è tangibile e visibile dai loro sguardi disperati, che si scorgono all’interno dei camion o sulle navi su cui vengono stipati talvolta anche per settimane.
Eppure, solo nel 2019, oltre un miliardo e mezzo tra ovini, bovini, polli e maiali sono stati trasportati all’interno dei confini UE o verso Paesi terzi (Fonte: Eurogroup for Animals).
La terribile notizia sulla nave naufragata tra il Sudan e l’Arabia Saudita mostra ancora una volta l’incompatibilità del trasporto di animali vivi con il rispetto della loro tutela. Ennesima tragedia in cui migliaia di animali perdono la vita, come quanto già accaduto, per esempio, nel 2019 in Romania quando una nave colma di pecore è naufragata causando la morte di oltre 14 mila animali. O ancora nei casi tristemente famosi delle navi Karim Allah e Elbeik, cariche di vitelli, partite dalla Spagna e per mesi alla deriva nel Mediterraneo respinte dai vari porti di arrivo a causa di irregolarità sanitarie. In quel caso tutti gli animali, se non già morti a bordo per le terribili condizioni in cui erano tenuti e gettati a mare, sono stati abbattuti al rientro in Spagna per il loro pessimo stato di salute. Un commercio vergognoso e inaccettabile, in cui l’utilizzo di mezzi di trasporto inadeguati e il mancato rispetto della normativa sono routinari.
Il trasporto di animali vivi è crudele e innecessario. L’UE può e deve assicurare maggiore tutela a coloro che essa stessa definisce esseri senzienti. Abbiamo manifestato a Bruxelles e continueremo a chiedere che il trasporto di animali vivi oltre i confini UE sia vietato, che sia stabilita una durata massima di viaggio di 8 ore (4 per conigli e polli) all’interno dell’UE, e che sia stabilito il divieto di trasportare gli animali fragili e quelli non svezzati.
Facciamo appello al Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, perché si faccia portavoce di questa richiesta in tutte le sedi europee in cui sarà chiamato ad intervenire. Seguiamo l’esempio di Nuova Zelanda e Regno Unito e vietiamo questa crudeltà.
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