“L’approccio scientifico ci insegna che la biodiversità va tutelata perché i suoi valori sono oltre che economici e utilitaristici, scientifici, estetici, etici, culturali e politici”
La costruzione della cittadinanza scientifica è elemento essenziale di una società democratica della conoscenza. La politica è chiamata a dare un valore aggiunto alla Terra che rappresenta, e non a ledere l’immagine di un’intera popolazione.
Lo scorso 16 luglio 2024 un’orsa accompagnata da tre piccoli ha aggredito un turista francese. L’uomo ha seguito le procedure consigliate in caso di incontro ravvicinato con un orso, senza riportare gravi conseguenze.
Come d’abitudine è stato da subito chiaro che la volontà dell’amministrazione trentina fosse quella di abbattere l’animale senza altre possibili opzioni e i forestali hanno dato esecuzione nelle prime ore della mattinata di ieri al provvedimento di abbattimento pubblicato nella notte per evitare ricorsi al TAR.
Un’amministrazione sorda a tutti gli appelli, compreso quello del Ministro Pichetto Fratin e di quella della comunità professionale dei medici veterinari.
Oltre a quelli delle associazioni che da anni conducono azioni legali a tutela degli animali e di quella considerevole parte di italiani che hanno preso a cuore la storia di Papillon, Daniza, di M57, di MJ5, di F36, quest’ultimi uccisi per mano dell’uomo.
L’Amministrazione trentina dopo aver immaginato di utilizzare l’immagine dell’orso come attrazione turistica, delle 3 soluzioni proposte da ISPRA ha scelto ed affrettato la soppressione dell’orsa.
“Come categoria” sottolinea il Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio “ci dissociamo. L’approccio scientifico ci insegna che la biodiversità va tutelata perché i suoi valori sono oltre che economici e utilitaristici, scientifici, estetici, etici, culturali e politici”.
L’orso è orso e da tale si comporta. Una madre è madre. L’amministrazione della provincia autonoma di Trento non è padrona del mondo.
Allegati:
CS FNOVI UCCISIONE ORSO IN TRENTINO.pdf