Dove e come intervenire nei pressi di: acque stagnanti, aree verdi e letamaie.

Ristagni di acqua
Una delle prime cose da fare è cercare di combattere le larve delle zanzare (di qualsiasi specie esse siano come le Culex pipiens, le Aedes albopticus e le Ochlerotatus caspius). Possiamo trovare larve di zanzare in piccoli ristagni d’acqua come: tombini, bocche di lupo, sottovasi, caditoie e ristagni in genere.
A questo scopo sul nostro negozio on line www.nonsolocavallo.it potete trovare il prodotto Proxilar di Starbar che è un prodotto a base di Pyriproxyfen, insetticida antilarvale a bassa tossicità che appartiene alla categoria dei regolatori di crescita (I.G.R.) e impedisce lo sviluppo delle larve a insetti adulti.
Insetti volanti e non?
Ci tengo a sottolineare che, se è molto alto il grado di infestazione da insetti, volanti e non, è possibile utilizzare Siguran che, con l’azione combinata di due insetticidi adulticidi e di uno specifico insetticida antilarvale (il pyriproxyfen) combatte efficacemente le infestazioni, agendo sia contro gli stadi larvali che contro gli stadi adulti.
Può essere impiegato sia in aree esterne che interne e il suo impiego è particolarmente efficace anche contro pulci, zecche, blatte e formiche. Si tratta di un prodotto molto comodo perché può essere applicato sulle superfici dove sono stati avvistati gli infestanti: in crepe, fessure e possibili punti di passaggio.

Invasi dalle mosche?
Il modo migliore per combattere le fastidiosissime mosche è usare le trappole ricaricabili che le catturano e uccidono per annegamento. Solitamente contengono un richiamo alimentare e ferormoni a cui le mosche non possono resistere. Una volta piene, Le trappole possono essere svuotate e ricaricate.
Fly Terminator Pro è una speciale trappole per mosche che agisce senza l’impiego di insetticidi, pertanto può essere impiegata in sicurezza anche in aziende agricole biologiche.
Per un risultato ottimale, si consiglia di formare una barriera esterna alla scuderia, posizionando 1 trappola ogni 15/20 metri circa.
Consigliamo di usare le trappole per mosche anche nelle zone adiacenti ai ricoveri degli animali da compagnia o da reddito, nei cortili, nei pressi di contenitori per l’immondizia. In questo caso è possibile utilizzare anche prodotti usa e getta come Fly Relief.
Date le ridotte dimensioni queste trappole sono l’ideale durante le trasferte, quando i cavalli sono alloggiati in box provvisori in occasione di concorsi ippici.
Una trappola da esterno per mosche economica, pratica e resistente?
Trap’n Toss
Può essere appesa o posizionata all’esterno di qualunque ambiente dove le mosche sono più attive. Grazie all’attrattivo incluso, Trap’n Toss attira e uccide per annegamento migliaia di mosche. Trap’n Toss agisce senza l’impiego di insetticidi o altre sostanze chimiche pericolose.
Modalità d’uso
1 – Togliere l’attrattivo dal fondo della trappola e capovolgerla. Dopo aver versato l’attrattivo all’interno della trappola.
2 – Mantenere la trappola rovesciata e versare circa 1/2 litro di acqua pulita fino a raggiungere la linea “FILL LINE”. Agitare dolcemente, per mescolare l’attrattivo con l’acqua, quindi raddrizzare la trappola.
3 – Appendere la trappola ad un supporto o posizionarla a terra, in luogo ben illuminato dove vi sia un’alta concentrazione di mosche e dove gli odori non provochino fastidio. Se si mette la trappola a terra, assicurarsi che ci sia almeno 1 cm tra il pavimento e il fondo della trappola in modo che le mosche possano entrare. Se il pavimento è sabbioso, mettere un cartone sotto la trappola per evitare che affondi e che le mosche non possano entrare.
4 – Nelle zone dove le mosche sono più numerose, è necessario usare più trappole posizionate a circa 10 metri una dall’altra.
Non solo per scuderie!
Le trappole Starbar non solo sono idonee alla scuderia ma anche a tutti gli ambienti dove soggiornano altri animali, come quelli da reddito o dove si conserva e lavora il cibo: garantiscono sicurezza e igiene per tutti, anche per le persone!
NEL PROSSIMO ARTICOLI VEDREMO COME TRATTARE LE AREE INTERNE
L’articolo completo è pubblicato sulla rivista INFORMA n. 2/2025