«Voorwaarts» (avanti) al comando di Fred Hollaender, Presidente del Private Driving Club si mette in moto la tredicesima edizione della Route de Lorraine.
Il suo tiro a quattro, attaccato a un Hunting Break di Binder (Parigi), è come sempre il primo attacco a partire il sabato mattina. A causa delle restrizioni nei viaggi e delle quarantene, non sono presenti i membri del club tedeschi, britannici, americani, portoghesi. Tutti sono felici di ritrovarsi, dopo diciotto lunghi mesi, in un venerdì pomeriggio di luglio che inizia con la visita al canile per cani da caccia e con una gita in barca sui canali di Bruges. La cena di benvenuto viene servita accanto alle scuderie. La XIII Route ci porta attraverso il “Brugse Ommeland”, polder e boschi, che circondano la città medievale di Bruges in Belgio. Il guidatore locale M.Wentein pianifica il percorso, fornendo una carta stradale e le mappe.
di Brewster
Sabato mattina guidiamo attraverso alcune strade trafficate e lungo viali ombrosi nei sobborghi di Bruges prima di entrare in lussureggianti campagne, boschi, parchi. Cinque castelli ci aprono le loro tenute. Il guidatore locale e ospite Ludo Van den Bussche commenta “per più di trent’anni ho guidato in questa zona passando davanti al castello di Spycker, oggi è la prima volta che ho potuto guidare all’interno”. Ludo presenta un unicorno di Haflinger attaccato a uno Shooting Break inglese di John Cockshoot di Manchester. Le famiglie che ci permettono il passaggio nei parchi e nei giardini delle loro antiche grandi residenze sono sempre deliziate da questa nostalgica visita romantica. La nostra prima tappa, uno spuntino e un drink, lungo viale ombroso con alberi secolari è l’ideale per le chiacchiere, di carrozza in carrozza, ammirando gli attacchi dei nostri colleghi.
Shooting Break di Jonh Cockshoot (Manchester)
Successivamente, visitiamo lo storico castello di Van Male, per molti secoli sede dei conti fiamminghi. Addio strade asfaltate, ciao sentieri sterrati nel bosco, eccoci su una lunga ippovia sabbiosa, una vera sfida per i cavalli. Roof Seat Break e altre carrozze pesanti richiedono una buona trazione, la ricompensa è l’ampio giardino di una famiglia molto accogliente. Ogni carrozza troverà un posto all’ombra dove allestire il suo picnic, che dovrà essere giudicato dalla padrona di casa. La tradizione del Private Driving Club prevede che ogni attacco porti la propria attrezzatura: tavoli e sedili per le carrozze più grandi, una semplice coperta per quelle più piccole. Il trofeo del picnic di quest’anno va a Iris van den Heuvel che si è preparata con un Brewster Roof Seat Break di Paul ed Eric De Meuter Oltmans, presentato attaccato a quattro cavalli grigi di pura razza spagnola.
Il sole è un piacevole compagno per tutta la giornata, al ritorno, davanti al Castello Ten Torre, un pony Fjord, trasformato in un antico carretto dei gelati, attende paziente. Uno o due misurini sul tuo cono? Attraverso tranquilli sobborghi torniamo alle stalle, una doccia rinfrescante, fieno e grano, un po’ di pulizia dei finimenti. Soci e ospiti partono per vestirsi per la serata “black tie”, che ci porterà in una casa giardino del XV secolo e nel parco per un bicchiere di champagne, quindi alla club house del Sint-Joris Kruisbooggilde, fondato nel 1321. I balestrieri praticano il loro sport in un parco con un’alta torre per sollevare e abbassare i bersagli. Una cena gourmet con numerosi discorsi tra cui un commovente tributo al novantenne Jan Verhagen, fondatore e primo presidente del club recentemente scomparso. Una cornamusa suona “Flowers of the Forest”, in ricordo del principe Filippo, duca di Edimburgo, mentore di tanti di noi. Ogni anno il PDC assegna il suo trofeo a una persona che ha contribuito in modo eccezionale alla guida tradizionale.
di Brewster (New York)
Daniel Vereenooghe, guidatore e allevatore di cavalli di razza belga, riceve oggi questo tributo. Essendo stato determinante nell’allevamento di cavalli sportivi belgi, si pensi che il 35% dei cavalli delle Olimpiadi di Tokyo ha origini belghe: è un meticoloso guidatore e mentore della tradizione. La domenica mattina tutti i partecipanti sono pronti per una seconda uscita attraverso i “polder”, pianure bonificate guadagnate dal mare e una magnifica serie di canali, delimitati da interminabili file di alberi, che consentono alle navi di raggiungere Bruges. La nostra prima tappa è “Het Vogelkotje”, la padrona di casa, Stefanie, ha creato questo saloon unico: birra fresca, un panino, un raggruppamento di tutte le nostre carrozze in un campo appena falciato, pettegolezzi e chiacchiere.
Invitati ad attraversare le terre e i campi di una famiglia locale, raggiungiamo il Castello di Oostkerke, dove dal 1089 fortificazioni proteggevano le terre dei signori di Oostkerke. I cigni nuotano e guardano il magnifico paesaggio. I nostri cavalli si riposano all’ombra, guidatori e passeggeri si dilettano in un sontuoso picnic a buffet. Al Private Driving Club, i cavalli sono sempre tenuti al traino durante le soste con il guidatore o il groom di fiducia seduto a cassetta. I cavalli sono molto tranquilli, felici di stare insieme, legati a riposo. I groom tengono d’occhio gli insetti e portano qualche secchio d’acqua. Un ospite è arrivato dagli Stati Uniti per unirsi a noi durante questa tredicesima Route de Lorraine: è Melissa Warner, Chef d’equipe del driver americano Tucker Johnson.
Una coppia di cavalli Paint americani, con linee di sangue texane, attaccata a un leggero Derby Break di E. Noël- Derminne (Namur), è sua per il viaggio di ritorno. Melissa padroneggia presto i comandi francesi, Bubble-Gum e Bobby vengono richiamati all’ordine con la parola “Messieurs” (Signori) nel formale stile francese “vous”. Signori texani perfetti per una famosa guidatrice americana. Piste più ombreggiate lungo il canale, tante biciclette e passeggini. In una parte del percorso, per circa due miglia, le carrozze seguono prima la sponda est e poi la sponda ovest del canale, un “Paseo” dove possiamo ammirarci specchiandoci nei circa 30 metri d’acqua. Una birra Malheur appena spillata attende all’arrivo alle scuderie. La ricetta per una Route de Lorraine perfetta: utilizzare solo i migliori ingredienti, cameratismo incomparabile tra i membri delle fruste, messo in musica da uno staff organizzativo dedicato, presieduto dal vicepresidente del club Manu de Landtsheer. La Route de Lorraine è unica.
Di Stephan Broeckx. Photo credits Johan Kips