Si è da poco inaugurato a Castel Thun, nella Valle di Non, un nuovo allestimento permanente di veicoli, realizzati prevalentemente nella seconda metà dell’Ottocento: si tratta di undici carrozze e quattro slitte appartenute alla nobile famiglia dei Thun.
Il castello, del quale Carlo Perini nel 1858 scrisse “dopo quello del Buon Consiglio, Castel Thun è il più bello e grandioso della provincia” (Gazzetta di Trento), fu abitato in modo continuativo dalla Famiglia Thun, una tra le più potenti e illustri del Trentino e del Tirolo, dalle sue origini nel XIII secolo fino all’acquisizione da parte della Provincia autonoma di Trento nel 1992, che ne ha curato il restauro ai fini conservativi e di accessibilità al pubblico. Il complesso, risultato armonico delle fasi evolutive succedutesi nei secoli, è costituito dal palazzo signorile, con i suoi arredi e le collezioni d’arte, da un sistema di fortificazioni e da ampi giardini.
Al percorso di visita si aggiunge ora la Galleria delle carrozze, con le vetture appartenute agli ultimi Thun che hanno abitato il maniero: la famiglia di Maria Teresa e Franz Guidobald Thun Hohenstein, membri del ramo boemo della casata. I veicoli costituiscono una serie unica in ambito regionale, significativa per varietà tipologica e costruttiva, che documenta il gusto, i costumi e gli stili di vita della società dell’epoca. L’identificazione dei costruttori di alcuni pezzi della collezione consente di datare i manufatti all’intero arco dell’Ottocento, ultima fortunata fase costruttiva di mezzi di trasporto a tiro equino, prima del loro abbandono a favore dei veicoli a motore e, parallelamente, di individuarne la zona di origine: Austria, Boemia, Tirolo, Trentino e Veneto, per molti secoli nell’orbita della casata Asburgo, costituirono un importante orizzonte culturale per la famiglia Thun che, per l’acquisto delle proprie carrozze, si rivolse ai più noti produttori dell’epoca.
Il nuovo allestimento completa e definisce il racconto di una famiglia che visse in una terra di confine e di collegamento tra nord e sud, tra il mondo germanico e quello italiano. Il tema del viaggio è dunque fortemente caratterizzante per il Trentino, territorio percorso da importanti tratte commerciali e passaggio obbligato per il Brennero, attraversato nei secoli da viaggiatori a cavallo o in carrozza. Le carrozze e le slitte appartenute ai Thun hanno trovato una suggestiva collocazione in uno spazio espositivo di assoluto fascino: un lungo locale scavato nella roccia, con soffitto a volta, di cui non sono ancora note le funzioni originali, oggi restaurato e attrezzato per essere spazio espositivo.
Una coinvolgente narrazione multimediale consente al visitatore di immergersi nelle atmosfere di fine Ottocento: alcuni momenti di dialogo tra i membri della famiglia Thun, uniti alle voci del cocchiere e del carrozzaio, narrano dell’affezione verso le proprie carrozze e dell’uso nostalgico dei mezzi che arriva fino alla metà del Novecento. L’esposizione accoglie il visitatore con una sfilata di carrozze di servizio: l’elegante Brougham, carrozza chiusa di fabbricazione boema, adatta a viaggi e uscite in città, cui seguono modelli con capote abbassabile, adatti agli spostamenti con il bel tempo, come le due Victoria e il Vis-à-vis, tutte di costruzione austriaca. Sono esposti poi alcuni modelli sportivi, con i quali immaginiamo i Thun percorrere i terreni della vasta proprietà di famiglia oppure spostarsi nella Valle di Non e nella Valle dell’Adige. Si tratta di tre vetture in legno naturale: un’elegante Dottorina, o Doctorwagen, con capote, di produzione boema; una graziosa vettura in stile Linzer, con la tipica lavorazione dello schienale a balaustri torniti, attribuibile a costruttore austriaco; infine una più rustica e piccola carrozza scoperta, adatta alle gite in campagna, anch’essa di costruzione austriaca o boema.
Tra i modelli sportivi spicca un Phaeton panier, di linea elegante, con la cassa in midollino intrecciato tinto di nero, in contrasto con le ruote rosse, e il sedile posteriore per il groom. La vettura è opera della ditta viennese di Jakob Lohner, il più noto produttore dell’Impero austro-ungarico nella seconda metà dell’Ottocento, che in seguito collaborò con l’ingegnere Ferdinand Porsche per produrre automobili. Lo stesso costruttore è autore anche della carrozza Break wagonette, una vettura usata prevalentemente per la caccia e il cui uso è documentato anche da parte dell’ultimo abitante Thun al Castello, il Conte Zdenko, grande appassionato di cavalli e di carrozze. Di epoca più recente sono infine i due calessi, entrambi di costruzione italiana. Accanto ai mezzi su ruote la collezione vanta alcuni rari esemplari di slitta in ottimo stato di conservazione. Spesso usati dalle famiglie nobili nel corso dell’Ottocento, come alternativa invernale alla carrozza, questi veicoli presentano una cassa che ricorda le forme eleganti delle carrozze più in voga, montata su pattini in legno duro, perlopiù muniti di lama metallica per facilitare lo scivolamento. Tra le slitte di grandi dimensioni si può ammirare un modello che richiama le linee di una carrozza Victoria, con il posto per il conducente a cassetta e sedili visà- vis per i passeggeri, e una seconda slitta che riprende la struttura del Phaeton, caratterizzata dal tipico accostamento cromatico, nero e rosso, della tradizione tirolese. Una suggestiva decorazione sul parafango anteriore contraddistingue il terzo modello: all’interno di una cornice di tralci vegetali è raffigurata una slitta trainata da una troika di cavalli, in un paesaggio invernale.
L’immagine è realizzata con la tecnica della ‘lacca povera’, che prevede l’applicazione di una stampa, poi rifinita e protetta da vernice trasparente. Chiude la serie un’agile slitta da corsa, a due posti in linea, su panchetta sagomata e imbottita. L’allestimento è completato da una postazione multimediale interattiva, che permette di scoprire gli elementi costitutivi di una carrozza e la loro terminologia tecnica, attraverso un’animazione grafica basata su un modello Brougham. Il progetto espositivo della Galleria è opera dell’arch. Luca Schiavoni, mentre l’allestimento multimediale è stato ideato e realizzato da TheBuss, con il supporto dello staff del museo (arch. Adriano Conci, direttore Ufficio tecnico, e dott.ssa Francesca Jurman, responsabile Servizi educativi).
Di Elisa Colla e Tiziana Gatti-Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali-Trento. Photo credits: Alessandro Ferrini