Parliamone con il dott. Alessandro Cajano di Generali.
Non c’è dubbio che la proprietà e l’utilizzo di un cavallo esponga a un rischio più o meno intenso chi lo detiene e chi lo utilizza.

Alessandro Cajano
Esperto in assicurazioni
collabora con Il Portale Del Cavallo
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Nel corso della mia attività professionale ho notato molto spesso una generalizzata tendenza a sottovalutare questo rischio a causa di una poco sviluppata cultura assicurativa tipica del nostro paese rispetto ad altre nazioni a noi vicine. Sicuramente anche l’industria assicurativa in un recente passato ha mostrato aree di inefficienza ma ultimamente si sta facendo un grande sforzo per aiutare il cittadino a comprendere meglio il significato e l’importanza di una polizza assicurativa.
Non è questa la sede per affrontare tematiche giuridiche e tanto meno chi sta scrivendo è persona idonea a farlo. Da un’angolazione più pragmatica vorrei dire cosa farei io se fossi il proprietario di un cavallo ma soprattutto cosa non farei. Sicuramente la prima cosa da fare è quella di trasferire il rischio a quelle istituzioni che fanno questo di mestiere: le compagnie assicurative.
L’industria assicurativa, infatti, a fronte del pagamento di un premio consente al proprietario del cavallo di trasferire l’onere del pagamento del danno causato dal cavallo stesso per qualsivoglia motivo.
Ricordo che l’art. 2052 del codice civile, dispone che “il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall’animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito”.
Tale norma non introduce un preciso obbligo ad assicurarsi ma ci induce a fare una seria riflessione sulla opportunità di farlo.
Oggi esistono molte compagnie in grado di offrire polizze di responsabilità civile ad un prezzo tutto sommato modico. Con poche centinaia di euro si può ad esempio acquistare una polizza con massimale che arriva anche a 1 o 2 milioni di Euro. Fate attenzione perché queste polizze tengono indenne il proprietario dalle richieste risarcitorie provenienti dal terzo danneggiato e in questa categoria generalmente non rientrano i parenti stretti (genitori, coniuge e figli nonché affini conviventi) oltre che il proprietario stesso.
Altra cosa da sapere è che si tratta di cavalli da sella, l’assicurazione non copre i danni alle persone che montano il cavallo e quelli occorsi durante le gare e le competizioni sportive per le quali esistono specifiche e idonee coperture stipulate dall’organizzatore.
Se invece si tratta di cavalli da traino, la polizza copre sicuramente i danni subiti dai trasportati sul veicolo trainato e i danni cagionati dal veicolo trainato. È solo del mese scorso l’episodio che ha determinato momenti di concitazione e paura in Piazza della Signoria, a Firenze, per un cavallo imbizzarrito che si è lanciato al galoppo trascinandosi dietro una carrozza che è finita contro un’auto della scorta del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
Purtroppo sento molto di sovente affermare che essendo il proprio cavallo ricoverato presso un maneggio, in caso di sinistro deve rispondere il proprietario del maneggio. Vero e falso!
Innanzitutto perché le fattispecie che si possono presentare vanno sempre al di là dell’immaginario, talvolta superandolo, e in secondo luogo perché nessuno vi dà la certezza che il maneggio sia dotato di idonea e capiente copertura assicurativa.
Rivolgetevi quindi a un professionista serio e preparato, fatevi illustrare i limiti della polizza e gli ambiti di copertura; solo così sarete in grado di gestire al meglio il rischio ed evitare spiacevoli conseguenze.
Nella 2° puntata della Web Tv del Portale il Dott.
Cajano affronta l’importanza di essere assicurato.
Quanto costa essere assicurati.
Il ruolo del contratto assicurativo in un’attività imprenditoriale e il trasferimento del rischio a un soggetto terzo.
Polizze indennitarie e polizze risarcitorie.
Quali eventi possono essere assicurati con riguardo al cavaliere,
al cavallo e all’attività imprenditoriale.