La recente pubblicazione del “Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-resistenza (PNCAR) 2022-2025”, a cura di Ministero della Salute, offre l’occasione per una riflessione circa l’urgenza di affrontare quella che è ormai riconosciuta, a livello globale, come una delle più gravi minacce per la salute e lo sviluppo economico e sociale: il fenomeno dell’antibiotico-resistenza (ABR).
Per farlo è necessario seguire un approccio multidisciplinare e una visione One Health, promuovendo un costante confronto in ambito internazionale. Il piano prevede infatti attività intersettoriali e una stretta collaborazione tra i soggetti che a diverso titolo intervengono nell’utilizzo degli antibiotici sia nel settore umano che in quello veterinario.
In quest’ultimo ambito, in particolare, è importante mettere in evidenza i notevoli sforzi compiuti dalla filiera e dai medici veterinari, sia libero professionisti che dipendenti: questi colleghi contribuiscono, ognuno per le rispettive competenze, alla riduzione dell’uso degli antibiotici negli animali, in particolare in quelli allevati, e di conseguenza al contrasto dell’ABR.
Tra le principali azioni messe in campo in medicina veterinaria per impedire l’insorgenza dell’ABR devono annoverarsi: il sistema informatizzato di tracciabilità del medicinali veterinari, compresa la Ricetta elettronica veterinaria, obbligatoria dal 16 aprile 2019; il sistema di ClassyFarm, per la categorizzazione del rischio all’interno degli allevamenti; l’attività di farmacosorveglianza; la formazione degli stakeholders (medici veterinari, farmacisti, operatori); l’emanazione di linee guida per l’uso prudente degli antibiotici nonché il finanziamento della ricerca in materia di antibiotico-resistenza in campo veterinario.
Da ricordare, inoltre, che i dati di utilizzo del farmaco veterinario e degli antibiotici sono sottoposti a regolari controlli da parte dei Servizi veterinari delle ASL attraverso il sistema informativo di farmacosorveglianza, messo a disposizione dal Ministero della Salute, e il loro impiego in allevamento può essere monitorato dai medici veterinari aziendali attraverso il registro elettronico dei trattamenti.
È evidente lo sforzo quotidiano della professione medico veterinaria in tutte queste azioni, che hanno un unico obiettivo: garantire la sicurezza degli alimenti di origine animale, che i cittadini possono acquistare e consumare con fiducia, sapendo che i medici veterinari sono responsabilmente impegnati a tutela della salute umana oltre che del benessere animale e dell’ambiente.
A cura di Daniela Mulas