Il 1° ottobre 2012 presso il Ministero della Salute si è svolto l’importante Convegno dal titolo “Anemia Infettiva degli Equini. Attualità e prospettive di controllo a sei anni dalla sorveglianza pianificata”.
Il 18 Settembre scorso, trascorsi i due anni di validità, è naturalmente decaduta l’Ordinanza Ministeriale che prevedeva l’obbligatorietà del test sugli equini.
L’Ordinanza al momento non è stata rinnovata dal Ministero della Salute e quindi al termine dei due anni dall’entrata in vigore non produce più effetti, almeno sino all’immissione di nuove indicazioni in merito. E’ stato anche questo l’argomento del convegno dal titolo “Anemia Infettiva degli Equini.
Attualità e prospettive di controllo a sei anni dalla sorveglianza pianificata”, che si è tenuto lunedì scorso presso il Ministero della Salute e a cui hanno partecipato i massimi esperti della materia da tutto il mondo.
L’importante meeting scientifico è stato organizzato dall’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana che ospita il “Centro di Referenza Nazionale per l’Anemia Infettiva Equina” (http://195.45.99.82:900/) diretto dal Dr. Gianluca Autorino, membro della Commissione Veterinaria FISE.
Nell’occasione sono stati presentati gli esiti delle più recenti ricerche inerenti l’Anemia Infettiva Equina (AIE) e gli esiti epidemiologici dei controlli svolti negli ultimi sei anni dal Sistema Sanitario Nazionale. Il Direttore Generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute, Dr.ssa Gaetana Ferri, ha fatto il punto sulla situazione in Europa e nel Mondo ricordando che l’Italia è l’unico Paese ad avere un piano di sorveglianza per tale malattia.
La FISE, rappresentata dal Col. Adriano Sala e dal Dr. Gianluigi Giovagnoli del Dipartimento Veterinario, ha espresso adesione all’idea emersa in occasione dal convegno, in merito ad una possibile compartimentalizzazione delle zone più a rischio su cui continuare la sorveglianza. Ciò limiterebbe in modo molto significativo l’area su cui continuare a svolgere i prelievi, riducendo, quindi gli oneri relativi a tali analisi per tutti gli utenti ora presenti in aree valutate non a rischio.
Si apre la via quindi ad un vuoto normativo con conseguente ed inevitabile horror vacui : allo stato dei fatti l’Ordinanza Ministeriale comportante l’obbligatorietà del test di Coggin non è stata rinnovata, ma allora cosa ci dovremo aspettare nei prossimi mesi? La prospettiva è varia: potrebbe essere reintrodotto tale e quale a prima con cadenza biennale, potrebbe essere eliminato o, come dicono in molti, ci potrebbe essere un testo normativo che ritagli l’obbligatorietà di detto test a secondo delle aree geografiche.
Un consiglio: visto la varietà di interpretazioni che si sono sprecate circa il mancato rinnovo dell’Ordinanza de qua, meglio averlo registrato sul passaporto del proprio cavallo!
Avvocato del Foro di Bologna, Dottore di Ricerca in Diritto Pubblico presso l'Università degli Studi di Bologna, ha frequentato Master specialistici in fisiologia veterinaria e anatomia patologica del cavallo nonchè corsi specializzanti in materia assicurativa (branche infortuni e R.C.T.). Amazzone esperta, si dedica con passione e dedizione alla disciplina del dressage da anni.