La manifestazione veronese conferma la sua forte anima sociale sostenendo e ospitando in fiera numerose iniziative di solidarietà e inclusione: dal nuovo progetto “Impronte Equine”, alla sfilata di solidarietà a favore dell’associazione Gi.A.DA., fino al concerto dei ragazzi di ANFASS, a “Riding The Blue” e a “Si sostiene in carcere”.
Nel corso di tutta la sua storia, Fieracavalli si è sempre distinta per l’attenzione costante verso iniziative sociali che vedono protagonista il cavallo e i benefici che questo straordinario animale può restituire alle categorie più fragili. Per questo, anche la 126ª edizione della manifestazione, in programma a Verona dal 7 al 10 novembre, ha deciso di dedicare ampio spazio a progetti di inclusione sociale e solidarietà.
Si inizia da Impronte Equine, un programma di riabilitazione attraverso interventi assistiti con i cavalli dedicato al personale militare e studiato da Fieracavalli, insieme allo psicologo dell’Ospedale Santa Giuliana, Michele Marconi, e Giuliana Marple, docente dell’Università dello Utah. La capacità innata di questi animali di legarsi all’uomo, infatti, riesce a portare incredibili benefici sull’aspetto emotivo, relazionale e mentale di persone che sono sottoposte a forte stress o devono affrontare disturbi post-traumatici.
I primi incontri si svolgeranno proprio a Fieracavalli, in un ring dedicato al padiglione 11, con il personale militare di stanza a Camp Ederle, la base dell’Esercito degli Stati Uniti a Vicenza che ospita lo United States Army Africa (USARAF). Qui, si terranno sessioni di un’ora insieme ai volontari del corpo militare americano, in cui sperimentare un approccio naturale e intenzionale al cavallo, per riuscire a connettersi con questo animale e superare traumi e pressioni esterne.
La forza delle donne scende invece in campo al padiglione 8 con la sfilata a sostegno di Gi.A.DA, l’Associazione di Promozione Sociale che opera per promuovere la cultura della salute femminile e per la sensibilizzazione dell’importanza della prevenzione primaria e secondaria, supportando concretamente le donne nella lotta contro le malattie più comuni della sfera femminile.
A organizzare l’evento, The Equestrian Show”, con la collaborazione di “Donne e Cavalli” e Atelier Emé. Per l’occasione, il ring d’onore di Fieracavalli, accoglie alcune pazienti oncologiche che, accompagnate dai cavalli de “Il nero Luminoso”, sfileranno per lanciare un forte messaggio di rinascita e una raccolta fondi per l’acquisto di un nuovo macchinario per la cura delle pazienti in terapia oncologia.
Musica e inclusione, inoltre, sono protagoniste al Westernshow di Fieracavalli dove tutti i giovani atleti impegnati nelle competizioni Youth e Ladies di Team Penning si presenteranno uniti per sostenere la lotta contro lo sfruttamento giovanile e la violenza sulle donne. A chiusura dei quattro giorni di competizioni i ragazzi di ANFASS (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo) si cimenteranno in un concerto in grado di divertire e offrire spunti di riflessione a tutto il pubblico presente.
Fieracavalli, infine, rinnova il suo impegno in due progetti che la vedono protagonista da anni e che sono rivolti a detenuti e a bambini e ragazzi con sindrome dello spettro autistico. Il primo, SI SOSTIENE IN CARCERE, è nato nel 2022 e organizza per detenuti e detenute del carcere di Montorio corsi di formazione per tecnici di scuderia, così da offrire non solo una prospettiva di reinserimento sociale, ma anche un miglioramento delle condizioni psicologiche grazie al contatto diretto con il cavallo. L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra Soroptimist International Club di Verona, Fieracavalli, Valpolicella Benaco Banca e da un ghost donor.
RIDING THE BLUE, invece, è un protocollo sperimentale di terapie assistite con il cavallo per il trattamento dei bambini affetti dal Disturbo dello Spettro Autistico (ASD). Dopo gli incoraggianti risultati scientifici presentati durante la rassegna dello scorso anno, che confermano come il contatto con il cavallo rappresenti un valido aiuto per migliorare i processi motori, di socializzazione e di riduzione dello stress in famiglia, il progetto si è ampliato quest’anno ad altre tre regioni, coinvolgendo più di 90 ragazzi e diventando, così, uno studio capofila anche a livello internazionale per questo tipo di terapie.