Un gruppo di banditi ha rapito tre cuccioli di scimpanze’ da un rifugio per grandi scimmie a Lubumbashi, nella Repubblica Democratica del Congo e, a quasi un mese dall’accaduto, continua a chiedere un riscatto per la loro liberazione.
La vicenda, senza precedenti, e’ stata denunciata da Franck Chanterau, capo e fondatore della Ong “JACK” (Giovani animali confiscati nel Katanga), che gestisce la struttura. “I rapitori chiedono una somma a 6 cifre per restituire i piccoli scimpanze’. E’ pazzesco! Non abbiamo quella somma”, ha spiegato Chanterau a France Presse, “sono in corso trattative telefoniche e un tribunale si sta occupando del caso”. Secondo una fonte vicina alle indagini, la cifra chiesta per restituire gli ostaggi e’ pari a 200 mila dollari. “Quello che ci sta accadendo non ha precedenti nel mondo della conservazione delle grandi scimmie”, ha detto Chantereau in un video pubblicato sulla pagina Facebook di JACK dopo il rapimento, spiegando che e’ “la prima volta”, che si verifica un caso simile.
“Erano le 3:00 della notte del 12 settembre, quando i ladri sono riusciti a sequestrare tre piccoli scimpanze’ orfani – Monga, Ce’sar e Hussein – salvati dal bracconaggio e dalla tratta, ospitati e accuditi nel santuario”, ha spiegato in forma anonima un funzionario dell rifugio, “due giorni prima ci eravamo accorti che era stato rubato il server di registrazione delle telecamere di sorveglianza. Il giorno dopo il capo aveva cambiato i lucchetti di tutti i recinti e tutte le gabbie degli animali, tranne quella dei piccoli scimpanze’”. In seguito, racconta il funzionario, “abbiamo notato la scomparsa di tre dei cinque piccoli scimpanze’ che vivevano nella gabbia. Nel pomeriggio i ladri hanno telefonato per chiedere un riscatto”.
Un video che mostra i piccoli scimpanze’ in una stanza con pareti di mattoni, cosparsa di rifiuti, e’ stato diffuso dai rapitori che, secondo Chantereau, avrebbero anche minacciato la sua famiglia. Cinque dipendenti del rifugio sono stati arrestati per il loro sospetto coinvolgimento. “Sono stati convocati per motivi di indagine, hanno trascorso tre settimane nella prigione dei servizi di intelligence, sei giorni in quella del tribunale e, questo sabato, 8 ottobre, sono state portate nella prigione di Kasapa”, a Lubumbashi, ha spiegato il loro avvocato, Cedric Kabamba. “La detenzione dei miei clienti e’ illegale, faremo appello”, ha detto Kabamba, indignato. Il 4 ottobre una fondazione belga per la protezione degli animali, la “Pairi Daiza Foundation”, aveva lanciato un appello per chiedere donazioni allo scopo di “rafforzare ulteriormente la sicurezza” della riserva e “consentire la tutela degli altri 102 primati nel santuario”, situato nella provincia dell’Alto Katanga.
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