Nuovo appuntamento dell’iniziativa “In carrozza! Si parte, unico bagaglio il cuore”, nata all’insegna del “green”, nel pieno svolgimento del programma presentato del Gruppo Italiano Attacchi a Fieracavalli 2021.
Hanno risposto al richiamo del “Tootler”, ovvero colui che, munito di un corno dalle varie forme, con diverse melodie, avvertiva i passeggeri dell’inizio o della fine del viaggio, sette intraprendenti ospiti. Sono pronti a percorrere una delle terre più belle ed eleganti d’Italia, la val d’Orcia, fra colori che si accendono al tramonto, antiche magioni e castelli, delizie enogastronomiche speciali, senza tralasciare i momenti culturali e di relax nel verde paesaggio toscano. Per primi sono arrivati i due cavalli Comtois, Bebè e Diamante, docili e alla mano, che si sono mostrati generosi e collaborativi con il driver Daniele Cardullo. Cavalli da lavoro agricolo, usati come collaboratori per i lavori del contadino, ospitati presso l’agriturismo in cui abbiamo pernottato, in un immenso prato verde. Erano attaccati ad una carrozza wagonette da 8 posti già di buon mattino per iniziare il percorso stabilito.
DA PIENZA A BAGNO VIGNONI
Durante il percorso del primo giorno, Pienza, perla della Val d’Orcia, ha meritato più di una sosta da parte del nostro equipaggio per la sua inconfutabile bellezza artistica e storica, che nel 1996, ha convinto l’UNESCO a dichiararla Patrimonio dell’Umanità. Pienza cominciò il suo sviluppo a partire dal XVI secolo, per volontà di Papa Pio II, che vi era nato. Da questo evento in poi furono erette numerose chiese e palazzi ancora oggi visibili. Non va dimenticata la Pieve di Corsignano con la sua torre cilindrica ed il presepe Bizantino scolpito su un architrave. Altra tradizione importante a Pienza è l’enogastronomia: fanno parte di questo territorio Il Vino Nobile di Montepulciano, il Chianti ed il Bianco Valdichiana ma anche la famosa chianina, i funghi porcini e i pici. Attraverso distese di verde di varie sfumature, la vista delle tipiche colline con i cipressi svettanti, le illustrazioni topografiche e botaniche del driver, gli applausi dei passanti, la strada bianca conosciuta solo dagli amateurs, la carrozza raggiunge Bagno Vignoni per permettere la visita del borgo ai passeggeri.
Bagno Vignoni è una piccolissima frazione di San Quirico d’Orcia in provincia di Siena. La particolarità di questa località riguarda l’ultimo censimento, risalente all’anno 2001, che ha registrato appena 30 abitanti. Un numero davvero esiguo per una località che sorge nel bel mezzo della regione Toscana e che, grazie alla sua posizione all’interno del Parco Artistico Naturale della Val d’Orcia e alla presenza di acque che sgorgano naturalmente, fu, sin dai tempi degli antichi Romani, individuata come centro termale. Al centro di questo borgo vi è la Piazza delle Sorgenti, un’enorme vasca di forma rettangolare all’interno della quale sgorgano acque termali calde e fumanti che giungono da falde sotterranee di origini vulcaniche, conferendo a questo posto un grande fascino.
Ancora un breve tratto in carrozza per la sosta a Spedaletto, un piccolo castello una volta adibito a ospedale per pellegrini, di meravigliose vestigia, con sosta per gustare le specialità del luogo in un relais de charme. Ritorno al tramonto lungo un sentiero che attraversa un podere privato, il cui proprietario, Marco, ha gentilmente concesso l’apertura delle sbarre per l’ingresso, senza esitare nel complimentarsi e nel sorridere un po’ insieme all’equipaggio. Durante il percorso sosta per visita della Pieve dei Santi Vito e Modesto a Corsignano, costruzione romanica risalente al XII secolo.
VERSO MONTICCHIELLO E PALAZZO MASSAINI
Partendo sempre di buon mattino, per strade immerse nel verde piu’ verde, si raggiunge Monticchiello che ha lo stile austero delle fortezze medievali, molto distante dallo scenario rinascimentale che ha reso celebre Pienza. La struttura attuale del borgo risale circa al 1200, con le mura, il cassero e la chiesa, e a questo proposito va menzionata la chiesa dei Santi Leonardo e Cristoforo, dove sono custoditi affreschi della scuola senese risalenti al XIV e XV secolo. Negli anni Sessanta nasce un progetto unico nel suo genere, che ha reso più nota Monticchiello ai viaggiatori curiosi ed esigenti: dato che qui non c’è un teatro, si decide di idearne uno in piazza, una forma di spettacolo che coinvolge tutti gli abitanti, tra attori e spettatori. Questo è il Teatro Povero, che prevede lo svolgimento di uno spettacolo estivo diverso ogni anno, su un tema scelto dalla popolazione nei mesi precedenti.
Partenza per Palazzo Massaini dove si sosta per il pranzo. È stata la nobile famiglia senese dei Massaini, che addirittura nel 1550 diede il nome alla localita’, oggi azienda agricola e struttura agrituristica situata sulla sommità di una ridente collina, che domina la strada che da Montepulciano conduce a Pienza. Un’azienda tipicamente toscana, che sorge in una delle più prestigiose aree del Chianti. Tra i filari, regnano le varietà vitate autoctone, e in cantina, sia per ciò che riguarda la vinificazione che per quanto concerne l’invecchiamento, sono rispettate le più antiche tradizioni locali. Ecco in questa maniera nascere etichette autentiche e inimitabili, quali sono quelle di Palazzo Massaini, caratterizzate tutte da una purezza unica, e sinonimo indiscusso della più alta eccellenza enologica toscana che costituisce il menù assaggiato dall’equipaggio. Luogo cinquecentesco, con giardino all’italiana, sede delle coltivazioni di una nota casa di prodotti di bellezza, senza ospiti, se non una coppia di giovani, che non solo si sono uniti all’equipaggio, ma hanno raccontato la loro esperienza di vita ed hanno voluto ascoltare quella di alcuni dei presenti.
Incontro prezioso, vero, con attimi di commozione, a testimonianza di quanto i cavalli siano strumenti di comunicazione e non solo di trasferimento. Percorsi slow in carrozza al suono del vento e degli zoccoli, letture di Rime dal Canzoniere del Petrarca, e ancora petit dejieuner con cesto da carrozza, senza bagagli che non siano il proprio cuore che parte aperto ad arricchirsi di esperienze… perché non è importante la meta, ma il viaggio, o meglio, lo spirito del viaggio che è l’essenza della iniziativa. “In carrozza! Si parte, unico bagaglio il cuore” non è nata per far conoscere solo il mondo del cavallo e della carrozza, ma vuole riappropriarsi e diffondere la filosofia del viaggiare per il gusto di viaggiare, godere del tempo senza essere stretti dal tempo, conoscere luoghi, persone, borghi, musei, cultura del cibo, riappropriarsi del tempo per i propri pensieri. I “viaggiatori del tempo” non sono rimasti insensibili al richiamo del viaggiare anche in luoghi conosciuti ma con occhi diversi, del vivere così emozioni e sensazioni per riscoprire il senso della bellezza. Il bagaglio del cuore è tornato completo.
di Paola Corsaro. Photo credits Danilo Curti