SPORT: VEZZALI, SARÀ DETERMINANTE PER SOSTENIBILITÀ PAESE
“Sono convinta che lo sport saprà essere determinate per l’Italia all’insegna della sostenibilità e al benessere“. Così la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali al “Forum Sostenibilità – la Grande sfida per il futuro’ organizzato da Il Sole 24 Ore in collaborazione con la Santa Sede e con il patrocinio della Pontificia Accademia per La Vita e della Embajada de Honduras ante la Santa Sede. “L’obiettivo del governo è aumentare la pratica sportiva nel Paese – ha argomentato Vezzali -. Siamo nella top 10 alle Olimpiadi ma al quint’ultimo posto nella pratica sportiva. Il governo sta investendo molto, il braccio operativo Sport e Salute ha proprio questa mission, aumentare il numero dei praticanti. Questo è l’obiettivo del governo per giungere al benessere collettivo”. Lavoriamo affinché lo sport contribuisca in maniera fattiva alla sostenibilità del Paese. Incentivare uso della bicicletta come mezzo di trasporto con piste ciclabili e pedonali può cambiare il volto delle nostre città e ridurre emissioni”, ha aggiunto la sottosegretaria, concludendo così: “Il Pnrr nel miliardo previsto per lo sport prevede proprio 700 milioni per rigenerare gli impianti e i parchi pubblici. Per lo sport per tutti e di tutti. Particolare attenzione a progetti che prevedono progetti sostenibili e con energie alternative e uso consapevole dell’acqua“.
SPORT: MALAGÒ, ‘OGGI SOSTENIBILITÀ È MANTRA, LO CHIEDE CIO’
“Oggi la parola ‘sostenibilità’ è diventata un mantra, un denominatore comune. A tutti i livelli, è diventato il fiore all’occhiello che distingue una manifestazione rispetto alle altre. Quando vincemmo la candidatura di Milano-Cortina, il 24 giugno del 2019, portammo un dossier contro un competitor come la Svezia che è una prima della classe su questi temi. Ma il nostro dossier stupì il mondo proprio per la sostenibilità del progetto”. Così il presidente del Coni Giovanni Malagò, al “Forum Sostenibilità – la Grande sfida per il futuro’ organizzato da Il Sole 24 Ore in collaborazione con la Santa Sede e con il patrocinio della Pontificia Accademia per La Vita e della Embajada de Honduras ante la Santa Sede. Tornando al dossier di Milano-Cortina 2026, il capo dello sport italiano ha aggiunto: “Creammo un master plan con due criteri di base: localizzazione molto diffusa della territorialità con due regioni e due province autonome coinvolte, ma anche perché c’erano già il 90 % degli impianti realizzati”. “Abbiamo fatto nostri i dettami dell’agenda 2020 + 5 – ha concluso Malagò – Il Cio fa proprio una specie di diktat: incoraggiano strutture temporanee se poi non c’è una successiva utilizzazione. Mentre prima fare qualcosa fuori era una follia, oggi è meglio prendere un mezzo di trasporto e andare a fare gare anche dove la struttura c’è, piuttosto che costruire una cattedrale nel deserto. C’è una sostenibilità ambientale ma anche una sostenibilità economica e finanziaria“.
ABODI, SPORT INTERPRETI BUONE PRATICHE SVILUPPO SOSTENIBILE
“Lo sport, con i contenuti valoriali, la forza comunicativa e la capillarità sociale che esprime e rappresenta può e deve diventare un fondamentale interprete di buone pratiche di sviluppo sostenibile e un utile alleato quotidiano del benessere collettivo; ma servono maggiori e più oggettive consapevolezze, impegno e azioni costanti nel tempo, visione comune e iniziative coordinate, pianificazione delle attività e valutazioni del relativo impatto, diretto, indiretto e indotto”. Così il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo (Ics), Andrea Abodi, nel suo intervento al focus “Sport e sviluppo sostenibile: verso nuovi modelli di benessere collettivo”, svoltosi nell’ambito del “Forum Sostenibilità – La grande sfida per il futuro” organizzato da Il Sole 24 Ore in collaborazione con la Santa Sede e con il patrocinio della Pontificia Accademia per La Vita e della Embajada de Honduras ante la Santa Sede.
PALTRINIERI, DA QUANDO NUOTO IN MARE PIÙ ATTENTO A NATURA
“Da quando nuoto in mare, a differenza della piscina sono ancora più incluso nella natura. Nelle nostre gare in mare cerchiamo sempre di più di usare meno plastica, si creano attività collaterali dove atleti dopo la gara il giorno successivo aiutano a pulire la spiaggia. Ne ho fatta una proprio la settimana scorsa in Sardegna, con i bambini sensibilizzati che ci sono venuti a vedere e sono usciti sapendo molte più cose rispetto alla natura e all’ambiente. È questo il futuro”. Lo ha rivelato il campione olimpico di nuoto Gregorio Paltrinieri, intervenendo al “Forum Sostenibilità – la Grande sfida per il futuro’ organizzato da Il Sole 24 Ore in collaborazione con la Santa Sede e con il patrocinio della Pontificia Accademia per La Vita e della Embajada de Honduras ante la Santa Sede. “Lo sport non è mai fine a se stesso. Deve portare sempre buoni valori. Vai in gara e vinci, ma non può finire tutto lì. Viviamo anche di rispetto delle regole e la sostenibilità rientra in questo ambito. Oggi non si può pensare di sprecare, soldi, strutture. È funzionale a tutti, agli atleti ma anche alla popolazione“, ha proseguito il nuotatore azzurro, recentemente argento negli 800 stile libero e bronzo nella 10 km in mare. “Se ne parla sempre di più della natura e si sta sempre più attenti – ha proseguito – Rio non è molto lontana rispetto a oggi, ma si sa che sono state sciupare molte cose. A Tokyo il pubblico non c’era ma c’erano strutture temporanee che prima non si usavano. Negli ultimi anni si inizia a fare molto di più. Non per forza devi costruire una piscina da 20 mila posti se non te ne fai nulla dopo. Risparmi soldi, manodopera e organizzi una competizione ad altissimo livello. In mare il movimento sta crescendo molto di più e rispetta la natura”.