PREGHIERA DI UN CAVALLO
Dammi da mangiare, dammi da bere; abbi cura di me e quando ho finito il lavoro quotidiano, dammi un ricovero in una salubre scudieria in un ampio “box”. Parlami spesso, sostituisci la tua voce alle redini; sii sempre buono con me ed io ti servirò fedelmente e ti amerò. Non dare strappi e non tirare le redini; lascia la frusta quando la strada sale; non battermi, non maltrattarmi quando non ti capisco, piuttosto dammi il tempo di comprendere. Non tenermi per disobbidiente quando non eseguo il tuo z_order, forse è la sella od un finimento o la ferratura che non sono in z_order.
Esamina i miei denti quando non mangio; forse ho un dente ammalato e e tu lo sai quanto dolore procura. Non legarmi troppo corto e non tagliarmi la coda: essa è la mia unica arma contro le mosche e i tafani. Ed infine, mio amato padrone, quando io non ti posso essere più utile, non lasciarmi affamato a gelare al freddo e non vendermi.
Non darmi ad un nuovo padrone, preparandomi una rapida e caritatevole morte ed il tuo Dio ti premierà sulla terra e nell’aldilà. Fammi ottenere tutto ciò che la mia preghiera invoca e non considerarmi irriverente se te lo chiedo in nome di colui che è nato in una stalla.
(trovato in inghilterra sopra una mangiatoia di un cavallo)
Anonimo – 15/09/2010
Enigma
Antonio Malatesti – (Firenze 1610 – 1672)
Autore dall’ingegno vivace ed estroso, è l’enigmografo di maggior rilievo del secolo, autore de “La sfinge – Enimmi” ampia raccolta di indovinelli in rima.
Romper il freno a’ miei desir non posso,
mentre del suo le spese altrui mi face;
perch’il padron, che mi fa il bravo addosso,
piè nel ventre mi dà quanto a lui piace:
e mi rompe la carne, e ammacca l’osso,
se mal’io abbedisco in guerra e in pace;
ma del mio doler già non mi deggio,
perchè so ch’in vecchiezza ò da star peggio.
da Mario Taroni
http://giseno.supereva.it
Antonio Malatesti – 15/09/2010
COS’è’ UN CAVALLO
Ero poco più che bimbetta,audace e un po’ furbetta,nel cuore una domanda avevo, una domanda grande quanto il mondo, un mondo piccolo e rotondo.Un mondo fatto di lalli,si,il mondo dei cavalli. Risposta non avevo, e non mi davo freno,dovevo saperlo, dovevo capirlo, la domanda che mi ponvo era: “Cos’è un cavallo?”.
Lo chiesi a un giovinotto e mi rispose:”Un cavallo è un mezzo di trasporto superato,ora ci sono le ferrari che strombazzano e ti portano in un minuto fino al supermercato”.
Lo chiesi a un vecchietto “cos’è un cavallo? ” e mi disse: “un cavallo è la mia storia,di quando andavo in guerra,sopra uno stallone nobile e focoso,ah bei tempi erano quelli,non c’erano ribelli e tutto andava liscio senza bordelli”.
Lo chiesi a un commerciante e mi rispose: “Un cavallo? è fonte di denaro, merce da comprare e da vendere,da cambiare ogni mese, un pezzo di vendita costoso e ben acquistato”.
Lo chiesi al macellaio: “il cavallo è carne da macello,ricca di proteine e di ferro, ottima per i bambini, il cavallo è un’animale come tanti,la carne buona e ricca di vitamine importanti”.
Infine dopo aver sentito questi pareri,lo chiesi a me stessa:”cos’è un cavallo?”, mi rispose un’eco dentro il cuore che disse: “Il cavallo è la mia vita”.
Costantina – 15/09/2010
I CAVALLI
Chi ama i cavalli
potrebbe acquistare la terra,
così che la sua casa sia circondata da spazi bellissimi,
dove i cavalli possano andare.
Cheng Pan – 15/09/2010
CRINIERE AL VENTO
Il rumore degli zoccoli sulla neve
ha un suono particolarmente rilassante
avvolti in una morbida coperta calda
è bello attraversare il paesaggio invernale
in una slitta trainata da cavalli…
sia di giorno che di notte al chiaro di luna
sotto un cielo stellato
Eleonora C. – 15/09/2010
CAVALLO ORATO
Cavallo orato galoppa solitario
Bagnato dall’argento del chiaro di luna
Viaggia per strade, va in giù nei vali,
Sale le colline
Galoppando… galoppando
Libero e felice!
Le colline sono i luoghi del Suo pascolo,
Va via in ricerca della prateria verde.
Salta veloce, divora il cammino…
Come un lampo veloce
Nella prateria aperta.
Cavallo orato pieno di forza
No conosce la paura nè il terrore
In balletto corre nel prato,
Volando la criniera di oro giallo
Che copre il suo collo.
Perciò viene albeggiando
La luce della mattina lo porterà in ritorno
Saltando per i campi freschi,
Portando il mio amore
Nelle ali del vento.
Anonimo – 15/09/2010
IL LUPO
Lasciami andare
Sento il richiamo del Lupo.
In questa notte di ghiaccio
Immobile e grande
Nel suo silenzio maestoso
Nel suo riverbero tagliente
Fatto di tutto e di niente
Sento il richiamo del Lupo.
Non legare il mio corpo
Sarò più forte del dolore
Posso strapparmi la carne
E riuscire a fuggire
E raggiungere il Lupo.
Seguirò il suo cammino
Ed il suo passo elegante
Se rimarrò indietro
Il Lupo girerà appena il suo sguardo
Libero e fiero
Sarò al suo fianco
Sarò come Lui
Sarò un Lupo in una notte di ghiaccio
Padrone e servo di un maestoso silenzio
Sarò un Lupo
Il mio ululato, il mio passo elegante
Ed il mio sguardo libero e fiero
Si fonderanno in un riverbero tagliente
Fatto di tutto e di niente
Roberto e Stefania – 15/09/2010
IN LIBERTA’
Dove trovare nel mondo nobiltà
senza arroganza,
Amicizia che non sia gelosa,
Bellezza senza vanità?
Qui la grazia si accompagna alla potenza
Ela forza si fa dolcezza.
Se la sua lotta è lealtà,
La sua fedeltà non è mai schiavitù
Trovata in un vecchio libro del1970
Anonimo – 15/09/2010
Senza titolo
Sono veramente sorpreso! Tra tutte le razze di animali che possono presentare rimostranze nei confronti di noi umani, mai mi sarei aspettato proprio un cavallo!
Dopotutto, siete trattati in modo particolare; la nostra letteratura vi ha dedicato migliaia se non milioni di pagine! Molti di noi pagano fior di quattrini per mantenervi nei maneggi, per darvi da mangiare, per darvi corredi e bardature degne di re!
E’ questo il vostro ringraziamento per tutto ciò che facciamo per voi? Ogni volta che arriviamo, mai una festa, mai un nitrito di ringraziamento: non siete certo come il cane! Anzi, spesso ci fate cadere quando vi rifiutate di saltare l’ostacolo, poi per farvi salire sul trailer………..
Cavallo:
E’ vero! Siamo trattati veramente in modo particolare! Dalla notte dei tempi vi abbiamo sfamato con le nostre carni, vi abbiamo riparato dal freddo con le nostre pelli, vi abbiamo portato sulla schiena per portare la guerra ai vostri simili!
Quanti miei fratelli sono morti sui campi di battaglia, per assecondare la vostra follia che chiamate guerra? Quanti miei fratelli sono morti di stenti per trascinare carri pesanti decine di volte più di loro? La vostra letteratura ve la potete tenere, a noi non interessa!
Per quanto riguarda i vostri maneggi, posso dirvi che il buon Dio ci ha creati liberi, e non per essere chiusi nelle vostre gabbie per usarci qualche ora solamente. Anche il vostro cibo ve lo potete tenere, se fossimo liberi sapremmo ben procurarcelo da soli! E poi, diciamola tutta: riuscite a sofisticare il vostro di cibo, figuriamoci quello che date a noi! Le vostre bardature a noi danno solo fastidio: con quei soldi, portateci qualche volta una razione di carote in più! Ma noi ben sappiamo il perchè di quelle bardature: il vicino di maneggio deve crepare d’invidia per la vostra sella firmata. Noi siamo superiori, non adoriamo il Dio denaro, queste meschinità le lasciamo solo a voi umani.
E poi, i cani……. si sa che sono i vostri leccapiedi…….. noi possiamo insegnare anche a voi cosa è la dignità e l’orgoglio……..
E gli ostacoli? Parliamone. Troppi di voi, vengono a fine settimana e, senza una carezza o una coccola, ci montate sulla schiena, come fossimo una moto. Ma noi abbiamo un cuore e soprattutto un’anima; non saremo intelligenti come voi, ma ben vi superiamo come sensibilità!
E poi se intelligenza vuol dire usare gratuitamente violenza, uccidere, fregare i propri simili.. beh, allora anche quella potete tenervela.
Ma parlavamo di ostacoli…. sapete una cosa? Molti di noi pensano che il nostro proprietario sia quello che ci cura e ci governa, quello che voi chiamate groom; chi arriva a fine settimana e pretende, per noi è solo un prepotente: perchè dovremmo fidarci di lui? Poi, se uno di noi si fa male, non ci pensate due volte a farci uccidere, perchè costerebbe troppo del vostro maledetto denaro curarci……
Il trailer per finire: ogni volta che ci fate salire, può esserci una fregatura, un cambiamento.
Io per esempio, quando sono salito sul trailer la prima volta, è stato quando ero puledro: mi avete separato per sempre da mia madre…………. e l’ultima volta che sono salito? E’ stato perchè il mio padrone di prima aveva imparato a saltare tanto in alto, che io non riuscivo più a star dietro alle sue richieste, e quindi come quando una moto non supera una certa velocità……… la si vende per comprarne un’altra più potente!
Dov’è il problema? Avete mai pensato alla nostra disperazione di cambiare padrone, di cambiare ambiente, di cambiare abitudini…………. l’ultima volta che saliremo su un trailer già sappiamo quale sarà: quando ci avrete sfruttato sino alla fine, e quando saremo vecchi e non avremo più le prestazioni che sempre pretendevate, ci venderete per qualche banconota ai macelli, senza risparmiarci neanche quest’ultimo oltraggio……… ma io una cosa ve la chiedo: non siate così meschini da raccontare in giro che ci avete regalato al contadino che ci tiene al pascolo, e quando saliremo sulla rampa del trailer per l’ultima volta… abbiate almeno il coraggio di guardarci negli occhi per poi vergognarvi per sempre…
Paolo Aulino da Genova – 15/09/2010
IL CAVALLO
Sciolto il crine al vento
il cavallo veloce galoppa
incurante del morso-tormento
e del peso sulla groppa:
assapora l’illusione avulsa
di libertà che nelle vene pulsa !!
Valter Viani – 15/09/2010