ENPA, LAV, LNDC ANIMAL PROTECTION e WWF: azione crudele! nessuna efficacia nel risolvere i danni da predazione, anche le evidenze scientifiche lo dimostrano. Stiamo già predisponendo il ricorso al consiglio di stato per fermare in extremis questo provvedimento.
Il TAR di Trento ha respinto il ricorso delle associazioni ENPA, LAV, LNDC Animal Protection e WWF, condannando così definitivamente a morte due lupi, a seguito delle predazioni avvenute nella Lessinia trentina nei confronti di animali allevati non adeguatamente custoditi.
“Fucilare due lupi a caso, perché alcuni bovini sono stati predati a causa di gravi lacune nella loro protezione, è una decisione che va contro le evidenze scientifiche, che dimostrano invece come l’unica soluzione efficace sul lungo termine sia migliorare le strategie di prevenzione. Si tratta di un provvedimento figlio di pregiudizi e di una chiara linea politica, attenta a ottenere facili consensi più che a trovare soluzioni efficaci”, dichiarano ENPA, LAV, LNDC Animal Protection e WWF.
È infatti risaputo che solo l’utilizzo dei sistemi di prevenzione correttamente manutenuti può mitigare il rischio di predazioni, mentre l’uccisione dei lupi non è mai una soluzione. Tanto più in questo caso, nel quale – come affermato dagli stessi forestali trentini – gli animali allevati erano custoditi all’interno di una recinzione non adeguata che “risultava in parte carente nella manutenzione, in particolare per la presenza di erba alta in alcuni punti lungo il perimetro e per la non corretta distanza tra i fili elettrificati” e in assenza di cani da guardiania.
Inoltre, con l’eventuale uccisione dei due lupi prevista dal decreto della PAT, che si andrebbe ad aggiungere ai 4 lupi avvelenati rinvenuti in Valsugana negli scorsi mesi, verrebbe superata anche la quota massima annuale di prelievi di 3-5 lupi imposta da ISPRA, potenzialmente compromettendo anche lo stato di conservazione della popolazione trentina di lupo.
“In tal caso segnaleremo quanto accaduto alla Corte dei conti, perché chi ha firmato la condanna a morte dei due lupi paghi di tasca propria il danno procurato alla collettività”, concludono le associazioni.
Ora i legali delle associazioni stanno già predisponendo un ricorso al Consiglio di Stato dove portare nuovi elementi per tentare di fermare in extremis l’esecuzione dei due lupi.
Claudia Valenti