Il 18 giugno 1815, in un villaggio a sud di Bruxelles, ebbe luogo una delle battaglie più famose della storia: la battaglia di Waterloo.
La battaglia fu combattuta tra l’esercito dell’imperatore francese Napoleone e una forza militare alleata comprendente inglesi, prussiani e olandesi.
Napoleone era stato precedentemente esiliato all’isola d’Elba, ma era riuscito a fuggire e aveva ricostituito un nuovo esercito in Francia. Si trasferì con questo nuovo esercito nei Paesi Bassi meridionali (l’attuale Belgio) e lì combatté numerose battaglie contro le truppe britanniche, olandesi e tedesche.
Dopo una intensa giornata di battaglia con esito incerto, Napoleone venne sconfitto a Waterloo e ciò pose fine al dominio francese su gran parte dell’Europa. Uno dei leader delle forze alleate era il principe d’Orange, il futuro re Guglielmo II. Venne ferito alla spalla da un proiettile sul campo di battaglia. Suo padre Guglielmo I, re dei Paesi Bassi, fece erigere un monumento nel 1826 nel presunto luogo in cui suo figlio fu ferito.
Divenne una collina artificiale alta 40 metri con in cima la statua di un leone come simbolo della vittoria di inglesi, prussiani e olandesi.
Lo scorso agosto alcuni appassionati di attacchi di tradizione provenienti da diversi paesi sono stati invitati in questo luogo storico per la commemorazione della battaglia di Waterloo.
Mario Renaer ha preso parte all’evento ed ha scritto il resoconto di questa sorprendente due giorni in un luogo unico.