In Cina ritorna il festival di Yulin, dove migliaia di cani e gatti raccolti per le strade, verranno rinchiusi in gabbie, ammassati senza viveri e molti moriranno prima di arrivare a destinazione per ferite, infarti e soffocamento.
Il Governo Cinese ha da poco rimosso cani e gatti dalla lista del “bestiame” per includerli tra gli “animali da compagnia”, e le città di Shenzhen e Zhuhai in Cina, hanno vietato la carne di cane, ma la tradizione di Yulin è difficile da fermare, diciamo basta!
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Ogni anno migliaia di cani vengono presi per essere mangiati a Yulin, durante il Festival della carne in Cina, che va avanti dal 2010.
Il Festival della carne di cane di Yulin è, non solo un oscenità, ma anche un problema di sicurezza alimentare.
Migliaia di cani e gatti sono presi da strade o rubati da cortili, vengono rinchiusi in gabbie o su tir, senza viveri. Molti muoiono per le ferite, soffocamento, disidratazione o infarto prima di raggiungere la loro triste destinazione, il macello.
I cani venduti sono malati, avvelenati e morenti. Durante i lunghi viaggi che intraprendono, questi poveri animali vivono in condizioni terribili, tramortiti con bastonate sulla testa e bruciati ancora vivi.
Non è bastato aver dichiarato fuorilegge il commercio di animali selvatici, neppure durante la una pandemia da coronavirus. Neanche questo é riuscito a fermare una pratica barbara che va avanti da un decennio.
Sebbene il governo centrale cinese abbia rimosso cani e gatti dalla lista del “bestiame” per includerli tra gli “animali da compagnia”, resta il fatto che la tradizione è difficile da fermare. Così ora la vendita degli animali si è spostata in periferia, concentrandosi nella zona di Nanchao. Il noto mercato Dongkou, che è sempre stato l’epicentro dell’attivtà commerciale, risulta invece relativamente vuoto.
Non é possibile cambiare le “tradizioni” da un giorno all’altro, ma con piccoli passi possiamo fare la differenza.
Le città di Shenzhen e Zhuhai sono state le prime a vietare la carne di cane, questo può far sì che altre città ne seguano l’esempio.
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