Dalla lotta al randagismo al controllo degli alimenti di origine animale, sono tantissimi i compiti dei veterinari che operano nella sanità pubblica e il loro ruolo è centrale per la sicurezza alimentare.
Ma, in tutta Italia, sono solo 4.500 e 3 su 10 sono in vista della pensione: c’è una carenza del 17% di personale a fronte dei fabbisogni dichiarati dalle Asl, e questi fabbisogni sono di molto sottostimati. La “grave situazione” emerge da un’indagine del Sindacato Italiano Veterinari Medicina Pubblica (Sivemp) che mette in guardia: “senza massicce assunzioni, tra 5 anni i servizi veterinari saranno coperti solo al 25% rispetto alle necessità”. Dall’analisi emerge come in gran parte delle Regioni per garantire le attività dei livelli essenziali di prevenzione dalle patologie degli animali e dei loro prodotti sarebbe necessario un incremento del 25% rispetto ai fabbisogni organici di veterinari deliberati dalle ASL. Questo si somma alle attuali carenze rispetto a quanto già previsto dalle dotazioni organiche. In più il 32% ha già oggi oltre 60 anni.
“Ciò significa – spiega il segretario Sivemp Aldo Grasselli – che nel giro dei prossimi 5 anni, in assenza di interventi tempestivi di reclutamento e turn over al 100%, le funzioni della Sanità Pubblica Veterinaria non saranno esigibili perché un vuoto di tali proporzioni rende impossibile esercitare con appropriatezza le molteplici incombenze definite dalla normativa nazionale, comunitaria e internazionale”. I veterinari dovranno essere tra gli attori i protagonisti del Piano d’azione One Health lanciato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, che mira a integrare la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. Ma a fronte di questo, “da troppo tempo le aziende sanitarie e le Regioni hanno trascurato la pianificazione del turn over del personale che opera nei servizi di Sanità animale, Igiene degli alimenti di origine animale e Igiene degli allevamenti. Evidentemente – conclude Grasselli – neppure lo spillover del Sars-cov-2 è riuscito a sensibilizzare chi deve prendere decisioni su questi temi”.