Ne abbiamo già parlato, ne parleremo ancora e continueremo a parlarne: allevare si o no, oggi? Se guardiamo fuori dalla finestra certo che il “panorama” non è dei più eccitanti.
Licenziamenti, cassa integrazione, messaggi allarmanti sulla crescita economica in Italia, che differisce dall’estero e molti altri messaggi negativi.
Questo di sicuro non conferisce nessun tipo di fiducia a chi come noi allevatori per produrre deve programmare l’azione 11 mesi ed una settimana prima. Se poi aggiungiamo che per le mode, per interesse di qualcuno e per poca gestione, perché di fatto l’allevamento di Quarter Horse è libero e non gestito da nessuno, se non da un punto di vista sanitario, che si è creata un offerta maggiore delle necessità odierne del mercato, il problema è palese e sotto gli occhi di tutti.
Come abbiamo reagito in Italia, permettetemi è sbagliato! I nostri “cugini” europei, guardano l’Italia oggi come il mercato per acquistare cavalli a basso prezzo, mescolando buona e cattiva qualità, alta a bassa genealogia. Questo non è “bello”, questo è un autogol incredibile, che crea un precedente difficile da cancellare.
E’ pur vero che i cavalli sono un costo se rimangono in allevamento, ma quando sono ceduti sotto costo, uccidono il mercato, ma soprattutto uccidono gli allevatori. Perché? Semplice se oggi comperiamo un puledro Quarter a 2000 Euro tra due anni, ammesso che si riesca ad uscire da questa incredibile congiuntura, come si fa ad andare a dire al mercato ora costa 5.000,00 Euro. Se si vende un cavallo che non va al futurity di rening per 3.000 Euro poi come fai dopo tre anni a dire vale 10.000… Allevare non è facile e non lo è fare i prezzi; infatti devono tenere conto della realtà economica.
Si devono tenere di conto nel fare i prezzi i costi di gestione, come dicevo 11 mesi un settimana di gestazione e il costo del mantenimento del puledro, poi yearling, poi domato poi addestrato poi allenato… le spese vet maniscalco medicine, il costo della monta, il valore genetico della Cavalla e non semplicemente delle idee di mercato. “Si ma chi paga i costi del cavallo? Devo darlo via il prima possibile…e quindi lo vendo sotto costo”- questa è la risposta generale: ecco il perché della domanda iniziale “allevare si o no, oggi?”
Come vedete la risposta non è facile, ma non è facile perché noi siamo vittime della globalizzazione e non la usiamo. È vero che la domanda di cavalli per molti è quella interna, ma se il mercato interno non tira… rivolgiamoci al mercato estero, facciamo cartelli, facciamo azioni comuni, uniamoci per risollevarci.
Da un punto di vista interno, a casa nostra, ri-gestiamo le spese, miglioriamo il nostro sistema produttivo, ma non buttiamo via i nostri prodotti, perché sono le nostre aziende. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo… reagiamo! Magari rallentiamo nella produzione per stimolare il mercato, ma non uccidiamolo. E’ sempre esistito il piccolo imprenditore/allevatore che per orgoglio copre la sua cavalla e produce un puledro e poi non sa come collocarlo, ma anche questo ora deve ragionare e probabilmente fermarsi.
Di sicuro anche per l’allevamento si applicano le regole dell’economia reale domanda ed offerta, ma il cuore ne patisce, il proprio animo viene ferito… Ecco perché come associazione cerchiamo di proporre cose nuove, stimolare dalla base la ripresa di interesse, creare patos nei nostri cavalli Quarter e proporre attività. Tenete presente che solo muovendosi, ed essendo attivi si potrà rivitalizzare questo movimento. Un messaggio quindi a tutti, federazioni, associazioni e altri ancora per il bene di tutti è il momento di lavorare insieme! Lavorare per i nostri cavalli.
Per gli appassionati del Quarter Horse:
Tutti possono consultare la rivista on line della AIQH gratuitamente visitando il sito ufficiale dell’Associazione
Giudice internazionale A.Q.H.A., A.P.H.A. etc, istruttore ed addestratore ha da sempre avuto ottimi capostipiti tanto da aggiudicarsi sempre riconoscimenti nelle più svariate competizioni