Il nostro secolo ha visto un radicale cambiamento nell’impiego del cavallo. Per più di 2.000 anni l’umanità ha dipeso da loro per il trasporto, l’agricoltura, l’industria e la guerra. Oggi, c’è ben poca richiesta di cavalli per gli usi di una volta. Il numero complessivo delle razze equine è drammaticamente diminuito, anche se non ovunque.
In molti paesi, il governo sostiene l’allevamento e l’uso dei cavalli da sport, non solo perchè porta prestigio, ma anche perchè l’equitazione è una pratica sportiva che forma il carattere e contribuisce alla salute fisica.
Il numero dei cavalli da sport dunque cresce, e sono state create molte nuove razze per rispondere alla richiesta di cavalli che abbiano temperamento adatto per essere addestrati e cavalcati, e le doti atletiche necessarie per il salto e la corsa.
Molte antiche razze, soprattutto da carrozza e da guerra, come l’Hannover, hanno ricevuto nuovo sangue per diventare più adatte all’impiego nell’equitazione sportiva e amatoriale.
I cavalli da sport sono compresi in due categorie, tradizionalmente definite “sangue ardente” e “sangue caldo”. Come per i “sangue freddo”, i termini non si riferiscono a differenze nella temperatura del sangue, ma a differenze di genealogia e di temperamento. Vi sono solo due razze “sangue ardente”, l’Arabo e il Purosangue. Queste famose razze sono le progenitrici di quasi tutti i “sangue caldo”.
I “sangue caldo” non sono razze pure. Sono state sviluppate attraverso mescolanze tra “sangue caldo” e tavolta anche qualche “sangue freddo”. Sono razze create mediante incroci e allevamenti selettivi per venire incontro alle richieste più diffuse. Non sono flemmatici come i “sangue freddo”, ma neppure di temperamento vivo come i “sangue ardente”. Hanno un carattere che permette di addestrarli e utilizzarli per l’uso da sella o alla carrozza.